Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Con lo sguardo del crocierista

Fonte: L'Unione Sarda
18 giugno 2018

Tour dal porto al rione Castello tra ascensori bloccati, chiese chiuse e muri imbrattati

 

Il brutto e il bello che il turista vede allo sbarco della nave 

 

Il primo impatto, bisogna dirlo, non è esaltante: i croceristi scendono dalla nave e vengono portati ai confini della “zona sterile”. La prima cosa che vedono di Cagliari è un distributore di carburante. Non solo: per raggiungere il centro devono attraversare una strada in cui le auto vanno veloci. Oppure, dopo un centinaio di metri, in piena piazza Matteotti o in via Roma, in un punto senza strisce. E la piazza, con il pavimento scosceso e la fontana asciutta, non è un bello spettacolo.
L'IMPATTO Certo, cominciano a cambiare opinione quando vanno in via Roma o nel Largo. Ma, sotto i portici devono fare lo slalom tra i tavolini dei bar e i venditori abusivi. Gli ambulanti ci sono anche nel largo Carlo Felice, sulla destra in salita. Cambiare lato? Giusto per ammirare l'impalcatura di palazzo Accardo e le transenne davanti alla sede della Camera di commercio. La guide turistiche indicano la statua di Carlo Felice e gli ospiti “ammirano” anche l'incredibile intreccio di auto davanti a piazza Yenne. E, qualche metro più avanti, entrando alla Marina, fanno bella mostra i cassonetti di via Dettori che si riempiono di rifiuti già pochi minuti dopo essere stati svuotati.
LE SORPRESE Tutto da buttare? Naturalmente no. Perché, appena sbarcano dalla nave, scoprono di avere il wi-fi gratuito, la possibilità di usufruire di pacchetti scontati per l'uso di auto e bici. E perché, comunque, arrivano in una città oggettivamente bella. E accogliente. Entrando alla Marina, per esempio, non devono fare i conti con le auto, i bambini scorrazzano liberamente. E, addirittura, possono imbattersi in una chiesa cattolica, quella di Santo Sepolcro, che accoglie i fedeli ortodossi.
IL CASTELLO Il pranzo alla Marina ma è impossibile non fare una visita in Castedd'e susu . Quel cancello sprangato a Santa Chiara dice che la chiesa è chiusa. E, soprattutto, c'è non c'è ancora l'ascensore. C'è una lunghissima scalinata da affrontare. Ma ne vale la pena: quel quartiere è davvero bello. Peccato che non sia visitabile la Torre dell'elefante. E peccato che il Bastione, a parte i lavori ancora da terminare, non sempre mostra la sua faccia migliore. In un'interrogazione al sindaco, il consigliere dei Riformatori Raffaele Onnis lo ha definito «promenade dell'abusivismo e del contraffatto» per la presenza di tanti abusivi, più o meno regolari. Ma sono soprattutto i cagliaritani che ci mettono del loro: tante lastre di marmo distrutte, pasticci nel plexiglas. Forse non riescono ad accettare il fatto di vivere in una bella città.
Marcello Cocco