COMUNE.
Nasce il presidio delle emergenze. I senzatetto sono decine e bisognosi di aiuto
In strada gli angeli dei vagabondi Il bando vinto dalla Croce rossa: sarà avviato il censimento
Nei tempi “migliori”, si fa per dire, il cielo di Cagliari era il tetto per circa quattrocento vagabondi: l'Istat li aveva censiti due anni fa, quando gli sbarchi di migranti erano continui, piazza Matteotti il principale dormitorio e c'erano persone coricate per terra in tutto il centro. Ora al Comune ne risultano quaranta: forse pochi, rispetto alla realtà, ma certamente non siamo più al livello del 2016. Queste decine di persone (per il 65 per cento migranti, pochissimi cagliaritani, il resto sardi ridotti a fare la vita da clochard nel capoluogo) hanno il diritto di mangiare e, soprattutto, di non morire di freddo o di caldo.
L'ASSISTENZA L'Aquilone, con la sua Unità di strada, ha dato forfait alla fine dell'anno scorso. Il Comune ha fatto ricorso a una convenzione fino al 30 aprile, poi il primo maggio è arrivata la Croce rossa italiana con un servizio di puro volontariato. Dal primo giugno, invece, la stessa Cri ha l'incarico ufficiale da parte del Comune, dopo aver vinto la gara bandita dalle Politiche sociali. «Centoventimila euro per un anno», chiarisce l'assessore Ferdinando (Nando) Secchi, «provenienti in parte da un Progetto operativo nazionale. Il servizio comprende l'utilizzo di un Fiat Ducato attrezzato come unità di strada, frutto di donazioni di cittadini e del Cagliari calcio, e la formazione dei volontari che forniscono l'assistenza». Significa pasti, vestiario, bevande calde d'inverno e acqua d'estate, visite mediche (un mezzo dell'Ats, l'Asl regionale, porta ogni settimana i medici dai vagabondi) e possibilità di utilizzare alcuni posti-letto per i casi che ne hanno necessità.
L'ATTIVITÀ «Abbiamo già esperienza di assistenza di questo tipo», commenta Fernanda Loche, presidente del Comitato cagliaritano della Croce rossa italiana, «vogliamo provvedere ai bisogni primari di chi vive per strada, ma il vero obiettivo è ridare dignità a queste persone, in modo che in strada non vivano più». Qualche volta ci si riesce, e sono i più grandi successi. Per il resto, si aiutano i vagabondi in attesa del miracolo, anche se gran parte di loro hanno malattie mentali o sono dipendenti da alcool o droghe. L'incarico prevede anche un Presidio emergenze gestito con l'assessorato alle Politiche sociali per le emergenze nei giorni festivi.
LE REAZIONI Rita Polo, presidente della commissione Politiche sociali del Consiglio, apprezza particolarmente il fatto che i senzatetto saranno in qualche modo censiti, «e questo consentirà di migliorare l'assistenza». L'assessore Secchi ha poi chiesto alla Cri di mettere in rete anche le associazioni che, autonomamente, sono vicine ai clochard . Con la speranza di non tornare più ai numeri dell'emergenza di due anni fa.
Luigi Almiento