Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sì alla semplificazione Il nodo resta l'aumento dei volumi negli hotel

Fonte: L'Unione Sarda
11 giugno 2018

Superare il groviglio di norme e cavilli in materia di Urbanistica è il primo obiettivo della legge presentata dalla Giunta per regolamentare il governo del territorio. Un obiettivo in grado di mettere d'accordo tutti, diversamente da ciò che accade su alcuni temi sensibili come gli incrementi volumetrici per le strutture ricettive nella fascia costiera, i progetti di grande interesse sociale ed economico e le nuove regole per i territori rurali.
PUC E AMBITI I Comuni potranno essere protagonisti nella gestione e nella programmazione del territorio, ma a patto che adeguino il Piano urbanistico a Piano paesaggistico regionale. Superando il concetto di zonizzazione, la nuova legge Urbanistica, inoltre, suddivide il territorio in quattro macro ambiti: salvaguardia ambientale, rurale, urbanizzato e nuova urbanizzazione.
INCREMENTI Uno dei temi che ha acceso maggiormente il dibattito è quello sugli incrementi volumetrici per le strutture ricettive. Al netto di modifiche future, la legge prevede la possibilità di aumentare del 25% il volume esistente, con l'obiettivo di migliorare l'offerta turistica. Questa norma vale anche per gli alberghi che si trovano all'interno della fascia dei 300 metri dal mare e 150 metri per le isole minori.
I CASI Ci sono, però, delle differenze che riguardano innanzitutto il veto per le strutture che abbiano già usufruito in precedenza di bonus del 25% mentre per chi non l'ha raggiunto completamente è possibile colmare il gap. La richiesta dovrà essere accompagnata da un piano di impresa che dimostri effettivamente l'utilità dell'incremento per la destagionalizzazione o per il potenziamento dell'attività turistica. Il ragionamento si snoda su due grandi questioni: se inserire o meno all'interno dei bonus incremento la possibilità di realizzare nuove stanze oppure destinare gli interventi soltanto alla realizzazione di sale convegni o locali adibiti a piscine, centro benessere o palestre.
LE CAMPAGNE La legge interviene anche sull'edilizia negli ambiti rurali con l'obiettivo di favorirne l'utilizzo per le attività produttive. Nell'ottica del disegno di legge, infatti, questo criterio è ritenuto fondamentale per preservare e promuovere il paesaggio, oltre che aggredire il deficit tra domanda e offerta nel settore agroalimentare. Viene superato il concetto per cui a comandare le attività edilizie nell'agro era la superficie minima di tre ettari a favore di una valutazione basata sulle attività agricole svolte territorio. Si tratta infatti di criteri specifici sulla tipologia di prodotto coltivato o lavorato. Inoltre, una parte è dedicata alle attività turistiche delle campagne.
LE REGOLE La possibilità di costruire una casa negli ambiti rurali è una prerogativa esclusiva degli imprenditori agricoli professionali. La legge, però, predilige interventi che recuperino il patrimonio edilizio esistente. Gli edifici che non si usano più per l'attività agricola o che sono stati dismessi, potranno essere utilizzati per il turismo rurale. Per quanto riguarda le strutture private sono previsti interventi di manutenzione, superamento delle barriere architettoniche e un ampliamento del 20% del volume originario. Cubatura che cambia leggermente se si tratta di edifici di proprietà pubblica per i quali il tetto dell'aumento volumetrico è al massimo del 10%.
I PROGETTI Un'altra novità dibattuta, che probabilmente verrà rivista in sede di dibattito, riguarda la realizzazione di progetti ecosostenibili di grande interesse economico e sociale. Di fatto si tratta di interventi nei settori di industria e turismo legati alla valorizzazione di filiere produttive locali, alla produzione e fornitura di servizi su scala regionale, alla soddisfazione di particolari fabbisogni sociali.
Matteo Sau