Dal rubinetto o in bottiglia? Ramazzotti: «Cagliari è al quinto posto in Italia per qualità»
Abbanoa ha presentato alla Fiera il progetto “Dieci in condotte”
Hanno scoperto che l'acqua non serve solo per dissetarsi o per lavarsi. Hanno scoperto che, senza quell'elemento, non potrebbero indossare una maglietta, mangiare un pomodoro e bere un bicchiere di latte. Perché c'è “un'acqua nascosta”, quella indispensabile per produrre qualunque prodotto. E si chiamava proprio “L'acqua nascosta” il concorso a cui hanno partecipato i tremila alunni delle scuole elementari, coinvolti nel progetto di educazione ambientale “Dieci in condotte”, promosso da Abbanoa con il coinvolgimento di Legambiente.
LE LEZIONI Per tutto l'anno scolastico esperti si sono alternati nelle classi per promuovere la lotta allo spreco e spiegare l'importanza dell'acqua. Quest'anno, il focus si è concentrato su quella che viene definita impronta idrica. I bambini hanno, cioè, imparato che un bicchiere di latte può essere prodotto solo perché con l'acqua si disseta la pecora, con l'acqua si fa crescere il foraggio, con l'acqua si produce il materiale per il confezionamento e si fanno funzionare, poi, i mezzi che trasportano il latte sino alle nostre case. Concetti che sono stati spiegati anche attraverso la proiezione di cartoni animati che, appunto, spiegano questi percorsi.
L'OBIETTIVO Così i bambini hanno potuto scoprire che per produrre un chilo di carne di manzo servono 15.500 litri d'acqua (“appena” 6.000 per lo stesso quantitativo di carne di maiale), che per una pizza ne servono 1.216 e per una maglietta 2.495. Gli alunni delle elementari hanno scoperto qualcosa che, quasi certamente, neanche i loro genitori conosce. «La speranza è che», interviene Alessandro Ramazzotti, amministratore unico di Abbanoa, «li trasmettano alla famiglia. Stiamo seminando perché vogliamo combattere lo spreco e favorire un uso consapevole dell'acqua». Soprattutto in un territorio sempre alle prese con la siccità. «In passato ho lavorato in Lombardia, una regione nella quale non esiste questo problema. Eppure, in estate, tanti sindaci emano ordinanze per sensibilizzare a un uso consapevole dell'acqua. Cosa, purtroppo, che qua in Sardegna non accade». La “rivoluzione gentile” passa dai bambini: giocando imparano concetti fondamentali. «E speriamo che diventino testimonial nelle loro case di queste indicazioni». Intanto, grazie al progetto, hanno imparato, per esempio, a chiudere il rubinetto quando si lavano i denti.
IL BUON ESEMPIO Ma il tema sembra pian piano entrare nell'agenda degli amministratori locali. «A Cagliari sono in corso i lavori che consentiranno il riuso dell'acqua». Dopo essere passato per i depuratori di Is Arenas, il liquido verrà utilizzato per innaffiare i giardini pubblici cittadini. Non è un caso che, alla cerimonia di premiazioni degli alunni vincitori, abbia portato il suo saluto anche il sindaco del capoluogo Massimo Zedda che ha invitato all'uso consapevole dell'acqua. E anche a un uso intelligente: perché bere l'acqua in bottiglia quando quella che arriva dalla condotta è buona? «Per qualità», afferma Ramazzotti, «siamo al quinto posto in Italia».
LA PREMIAZIONE Una foltissima rappresentanza dei tremila bambini che hanno partecipato al concorso si è ritrovata ieri mattina in una sala della Fiera. Hanno assistito a uno spettacolo teatrale messo in scena dal Circomobile della Sardegna. E, poi, ha atteso con impazienza la premiazione dei lavori (prevalentemente disegni) selezionati da una giuria guidata dall'artista Antonello Ottonello. A ottenere il primo è stata la II B Satta-Spano-De Amicis mentre al secondo posto si è classificata la II A del Benedetto Croce di Domusdemaria. Terzo gradino del podio per la IV A della Randaccio-Tuveri.
Marcello Cocco