Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Monte Urpinu: il grande polmone

Fonte: L'Unione Sarda
30 maggio 2018

Monte Urpinu: il grande polmone

Non esiste cagliaritano che non conosca Monte Urpinu, il grande colle alberato diventato parco pubblico nella prima metà del secolo scorso, in anni di grande fervore botanico per la città, prima della seconda guerra mondiale.
Il rimboschimento del colle era già iniziato alla fine dell'Ottocento per merito del grande agronomo Rafaele Pischedda al quale è oggi dedicata una targa, ed era stato essenzialmente effettuato con Pini d'Aleppo. Dopo la nascita del parco pubblico e la tragedia della guerra l'attività di rimboschimento venne ripresa e condotta anche attraverso la Festa degli alberi, giornata dedicata a dare vita a nuove piantine e graditissima dagli studenti degli anni '50 e '60.
Zona d'elezione per queste Feste era quella che si affaccia sulla via Vidal, allora nudo declivio che guardava in lontananza le nascenti costruzioni di via Scano, e oggi porzione del parco di grande interesse; in particolare la parte alta della via Vidal, zona meditativa e meno frequentata, rappresenta quasi uno spicchio di campagna, lontano dai rumori e dagli affanni.
Qui troviamo molti grandi Olivi, vecchi residui dell'esteso Oliveto che occupava questa parte della città fino alla via Scano. Alberi a tronco singolo o multiplo, rinati da vecchie ceppaie ma comunque restituiti alla loro maestosità e fascino.
Se gli Olivi sono qui la specie dominante, troviamo fra gli stradelli che portano all'interno anche diversi Bagolari e Lecci, nonché una nutrita varietà di arbusti. Si va dall'Oleandro all'Olivagno, dall'Alaterno al Biancospino, dal Mirto al Pitosforo, dal Viburno al Lentisco.
Il tappeto verde che accompagna il declivio, anche se non in condizioni ottimali, contribuisce ad abbellire questo spazio, che patisce però l'offesa visiva di una piccola costruzione in calcestruzzo, di un invadente colore arancio, che sarebbe comunque opportuno mascherare.