Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Lirico, le ombre dopo il raid

Fonte: L'Unione Sarda
23 maggio 2018

Le parole del sovrintendente e la perplessità dei sindacati: «I lavoratori non c'entrano»

 

Uffici devastati a picconate: solo vandalismo o avvertimento? 

 

Qualcosa forse cova sotto la cenere. Difficile stabilire cosa. Come risulta complicato capire se quanto sta accadendo sia frutto di mai sopite tensioni interne o ci sia dell'altro di poco chiaro.
DUBBI E MISTERI L'unica certezza per ora è che attorno al Teatro Lirico succedono fatti anomali e gravi allo stesso tempo. L'episodio accaduto nella notte tra domenica e lunedì - il danneggiamento con un piccone delle porte dell'ufficio del sovrintendente, della direzione, del consiglio d'indirizzo e del responsabile amministrativo - è solo l'ultimo in ordine di tempo. Tanto che lo stesso sovrintendente Claudio Orazi è apparso decisamente preoccupato: «Negli ultimi mesi ci sono stati troppi fatti strani - sono state le sue parole a caldo -. Anche la mia auto e un mezzo dei vigili del fuoco sono stati presi di mira. Gli investigatori dovranno capire se sia trattato di azioni di esterni o di qualcuno che lavora all'interno del teatro». Il raid negli uffici al quinto piano, per esempio, non pare avere un movente (non è stato rubato nulla). Il che - al netto dell'ipotesi non da accantonare dell'azione di uno o più balordi - lascia aperta anche la pista di un'azione dimostrativa. Un avvertimento, insomma. E anche il comunicato di condanna da parte del Consiglio di indirizzo, in cui si stigmatizza l'accaduto ricordando l'impegno volto «a superare la grave crisi finanziaria», sembra evocare l'ipotesi inquietante di un'intimidazione mirata contro i vertici dell'ente.
I SINDACATI Annalisa Pittiu, Rsu dei lavoratori del Lirico, è perplessa: «Non so davvero cosa pensare - spiega -, abbiamo saputo di quanto accaduto dal giornale e devo dire che le dichiarazioni del sovrintendente e il comunicato del consiglio d'indirizzo sembrano sottintendere che non sia solo vandalismo. Credo però che sarebbe meglio evitare di fare illazioni a meno che loro non sappiano cose che noi non sappiamo». Il riferimento è al passaggio in cui Orazi ha paventato l'ipotesi che dietro i ripetuti raid - compreso quello contro il cristallo della sua auto - ci sia qualche lavoratore del Lirico. «Non capisco quale possa essere il legame - prosegue la sindacalista -, l'unica spiegazione che riesco a darmi è che siamo di fronte a un atto vandalico puro e semplice, anche perché da quando c'è il vicino parco della Musica è molto facile entrare nel perimetro del teatro. Mi rifiuto di pensare che un lavoratore faccia una cosa del genere a maggior ragione se è vero, come mi è stato detto, che hanno danneggiato anche un pianoforte. Queste cose non sono mai successe neanche nei periodi di maggiore tensione».
LE TENSIONI DEL PASSATO Cioè ai tempi in cui lo scontro tra i vertici del Lirico e i dipendenti si fece persino feroce, con scioperi, occupazioni e denunce. Un periodo caldo iniziato nel 2009 quando sovrintendente era Maurizio Pietrantonio, proseguito poi sotto la gestione del successore Gennaro Di Benedetto e culminato nel 2012 con la guerra per la nomina di Marcella Crivellenti, costata un processo penale al sindaco Massimo Zedda che venne poi assolto dalle accuse. Un passato carico di veleni di cui resta ancora qualche strascico, come i debiti nei confronti dei fornitori e parecchie cause di lavoro. Che sia nascosta lì la chiave per intepretare gli ultimi avvenimenti?
IL SOVRINTENDENTE Ieri il sovrintendente Orazi ha però preferito smorzare i toni. «La cosa è molto semplice - si è limitato a dire - quando sono arrivato in ufficio ho scoperto il danneggiamento e ho presentato la denuncia alle autorità di polizia. Spetta a loro accertare se sia vandalismo o meno e individuare i responsabili, non c'è altro da aggiungere».
Massimo Ledda