Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Chessa parla e Massidda rilancia: seduta ad alta tensione in Aula

Fonte: L'Unione Sarda
16 maggio 2018

CONSIGLIO COMUNALE.

Stara si lancia sull'ex senatore ma viene bloccato da Bistrussu

Chessa parla e Massidda rilancia: seduta ad alta tensione in Aula

Alta tensione in Consiglio comunale dopo gli attacchi di Gianni Chessa ai suoi ex compagni di partito. Il consigliere Piergiorgio Massidda ha rilanciato le parole rilasciate all'Unione Sarda dall'assessore defenestrato che si è scagliato contro i tre ex colleghi che hanno dato vita al gruppo Autonomisti per Lussu.
Le parole di Massidda hanno scatenato la dura reazione di Francesco Stara (che compone il gruppo con Monia Matta e Aurelio Lai) e sono dovuti intervenire alcuni consiglieri per fermarlo mentre si avvicinava all'ex senatore. «Forse ha dimenticato che sono cintura marrone di karate», smorza i toni Massidda. «Ho perso le staffe, ma sono contro qualsiasi forma di violenza: volevo andare a parlargli faccia a faccia, non avrei mai fatto niente di più», assicura Stara a sangue freddo.
Però il clima in Aula era molto teso perché le parole di Massidda non sono piaciute a Stara che ha cominciato a lamentarsi e, mentre il presidente del Consiglio Guido Portoghese sospendeva la seduta, ha provato ad avvicinarsi all'interlocutore. È intervenuto Lino Bistrussu che ha preso di peso Stara.
Gianni Chessa ha rivelato che gli accordi tra il sindaco e il Psd'Az comprendevano due assessorati e la guida del Ctm. In Aula Massidda ha rilanciato la sue parole: in base a quelle spartizioni il Psd'Az aveva avuto un ruolo determinante nella vittoria di Zedda. «Il Ctm non ha cda da agosto, tutto è fermo solo per questioni politiche: nel frattempo c'è Roberto Murru, bravissima persona, che è presidente e direttore generale: controllato e controllore». Le parole e il tono usati dall'ex senatore hanno irritato Stara: «Ci ha mancato di rispetto e quando ha preso di mira la nostra capogruppo sono scattato. Basta con questa vecchia politica: sono stanco delle speculazioni politiche, non ne posso più di sentire questi discorsi». Chessa ha definito «mercenari» i tre dissidenti che hanno preso le distanze dal Psd'Az e Massidda ha precisato: «Altro che compravendita, qua cercano le poltrone e nel peggiore dei casi si può parlare di comodato d'uso gratuito». Netta la replica di Stara: «Nessuno di noi sta pensando a poltrone e poltroncine, queste sono cose da vecchia politica».
Lo scambio d'accuse continua a distanza. Secondo Massidda sullo sfondo dello strappo tra il sindaco e il Psd'Az c'è la campagna elettorale per le Politiche. «Avrebbero dovuto votare per Christian Solinas ma il sindaco ha chiesto ai tre sardisti di votare per Luciano Uras e così hanno fatto, ma si è vista come è andata a finire». Tra gli spunti di Chessa rilanciati dall'ex candidato a sindaco c'è il mancato sostegno di Stara al segretario cittadino sardista dopo la cacciata dalla Giunta. «Lui che è entrato in Consiglio solo grazie alle dimissioni di Gianni Chessa, avrebbe dovuto dire qualcosa - commenta Massidda». Non accetta neanche questo l'ex sardista. «Dopo l'annuncio di Zedda avevo detto che l'assessore non aveva responsabilità e in Aula avevo chiesto a Zedda di prendersi 24 ore per pensarci ed evitare ripercussioni politiche - conclude Stara - ma dal partito non ho ricevuto neanche una telefonata».
Marcello Zasso