Quanto costa e che cosa prevede il piano di riqualificazione dell'area di via dei Salinieri
Ma la guerra non si ferma: la società querela uno dei soci
La società e il presidente querelano per diffamazione uno dei soci radiati.
I quattro soci radiati annunciano ricorso contro il provvedimento (che uno di loro, Carlo Dore, definisce «ritorsivo») dell'assemblea che ha sancito il loro allontanamento. E ne preannunciano un altro contro la delibera - che lo stesso Dore giudica «illegittima» - con cui la stragrande maggioranza dei rappresentanti degli iscritti all'Amsicora ha detto sì al piano attuativo sulla riqualificazione dell'area di via Dei Salinieri.
Di contro sia la S.G Amsicora che il presidente dell'ente morale, Alessandro Dedoni, hanno depositato una querela per diffamazione contro Dore, che in una nota stampa ha sostenuto che «è falsa l'affermazione (di Dedoni, ndr) che l'assemblea dell'Amsicora del 30 maggio scorso abbia approvato il piano attuativo presentato al Comune». In una nota, il presidente ribatte punto per punto alle contestazioni ricordando, tra le altre cose, che «la tutela giudiziaria davanti al Tar è stata esercitata dall'Amsicora sul secondo piano del 2007, che modificava il primo del 2006. Ed è quel piano che l'assemblea, incautamente definita falsa da Dore, ha approvato il 30 maggio 2009». Secondo Dedoni, inoltre, «la radiazione non ha nulla di ritorsivo, come è dimostrato dal fatto che hanno votato contro il piano sei soci mentre quelli radiati (ai sensi dell'articolo 26 dello statuto che punisce con la radiazione “l'atto ostile o dannoso nei confronti dell'associazione”) sono stati quattro».
IL PROGETTO Fin qui la guerra che contrappone i quattro soci che si sono opposti, anche con ricorsi al Tar alla trasformazione dell'area, agli oltre 50 che hanno detto sì.
Ma che cosa c'è dentro il progetto di massima contestato? Elaborato dall'architetto Jaime Manca di Villahermosa, prevede «la trasformazione dell'area dello stadio Amsicora in un centro polifunzionale sportivo e ricettivo di standard internazionale, ferma la consistenza di tutti gli impianti e strutture sportive, delle quali anzi si prevede il potenziamento, che si collocherebbe, per funzionalità e soluzioni architettoniche innovative, ai vertici mondiali dell'impiantistica sportiva».
È previsto l'affiancamento dell'attuale campo da gioco per l'hockey su prato ed alla pista di atletica, di una piscina olimpionica con vasca per i tuffi e piattaforma olimpica da 10 metri, un centro fitness e wellness, un palazzetto dello sport polifunzionale con area specifica riservata alla ginnastica artistica, un albergo di 250 stanze, un centro congressi con due sale da 250 posti e varie sale minori e uffici, un parcheggio per 480 posti auto, strutture di supporto all'attività ricettiva come ristoranti e bar, oltre a vari spazi ricreativi e sociali.
PROGETTO DI MASSIMA Un piano di massima, chiarisce nella sua relazione Alessandro Dedoni, aperto alle modifiche: «È ovvio che in sede di redazione del progetto definitivo l'assemblea potrà prevedere qualche modifica. Ad esempio eliminazione della piscina o la realizzazione di altre palestre o il mantenimento dei campi di calcetto».
OPERA NECESSARIA Il progetto sarebbe realizzato con un Project financing (una società lo finanzia gestendolo per un numero di anni da stabilire) dalla Ksa entertainment e costerebbe circa 70 milioni di euro. Da qui l'accusa dei soci ribelli di «speculazione». Replica Dedoni: «La progressiva riduzione dei contributi pubblici alle società dilettantistiche pone da anni la società a rischio sopravvivenza e mette a rischio il suo vetusto patrimonio immobiliare. Il progetto ci consentirebbe di rinnovare gli impianti a costo zero e di avere per il futuro, con le nuove strutture, una rendita in grado di sostenere il peso delle attività sportive dell'Amsicora».
FABIO MANCA
13/07/2009