Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Basta con le schermaglie politiche»

Fonte: La Nuova Sardegna
8 aprile 2008

Accordo di programma Sant’Elia La Cna: «Occasione importante»


Il sindacato: «Non esiste che un progetto simile si blocchi per dei litigi»

ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI. «In quell’area abbiamo studiato e progettato una ipotesi di centro commerciale naturale», afferma Carlo Abis, responsabile regionale della Confesercenti. Il riferimento è a Sant’Elia e ai progetti oggetto dell’accordo di programma firmato dal sindaco Emilio Floris e dal presidente delal Regione Renato Soru. Intesa che nei giorni scorsi è stata rimessa in discussione dagli ultimi avvenimenti: due funzionari dell’amministrazione comunale hanno ricevuto un avviso di garanzia per i lavori del parco su Tuvixeddu. E questo è stato interpretato dalla maggioranza e dal primo cittadino come un atto (seppure indiretto) di ostilità. Un atto prodotto dall’«atmosfera di ostilità della Regione verso l’amministrazione municipale su Tuvixeddu». L’accordo su Sant’Elia riguarda il Betile, la riqualificazione abitativa del rione, il porto dei pescatori, la nuova viabilità e il lungomare, più il campus universitario nell’ex semoleria. Il documento dovrà essere ratificato entro il 28 di questo mese con l’approvazione del consiglio comunale, ma «il quadro è cambiato». In sintesi: la maggioranza e il sindaco hanno precisato che l’istruttoria sarà fatta, ma con la massima attenzione e al microscoio elettronico. Come dire che non è affatto certo che la firma sul documento sarà ratificata dal consiglio comunale (entro il 28). «Personalmente - sottolinea Abis - credo che il Comune tragga molti benefici da questo intervento. Poi, certo, in questo momento c’è la campagna elettorale e lo scontro politico si fa sempre più aspro. Ma anteporre questi interessi a quelli della città mi sembra un fatto da politica vecchia». Chi vede il rischio dell’inquinamento politico pre-elezioni è anche Alberto Scanu, presidente della Confindustria della provincia: «Credo che in questo momento - affema - non se ne dovrebbe parlare. E spero che dal 14 sera Comune e Regione si sidano di nuovo attorno a un tavolo per discutere dei problemi dell’accordo di programma. E mi auguro che venga fatto all’interno di un discorso più generale. Le opere su Sant’Elia sono importanti, ma teniamo presente che vi sono tantissime iniziative edilizie e urbanistiche bloccate per via del nuovo piano paesaggistico regionale e di aspetti che devono essere chiariti. Per questo bisogna che anche la questione di Sant’Elia vada vista in una prospettiva più ampia. Penso poi che per un intervento così ampio, come quello che si prevede, debbano essere studiati strumenti di accordo che non possano poi essere rivisti, come è capitato per Tuvixeddu». Per la Confesercenti, però, «tutti i progetti per il borgo sono un’occasione sia per la zona, che per le attività commerciali e artigianali. Per questo abbiamo studiato un piano che sviluppi e valorizzi le attività che già esistono e ne aggiunga altre. La stessa ipotesi di recupero dei palazzoni prevede che al pianterreno siano realizzati servizi e attività commerciali. E questo, assieme agli altri interventi legati alla cultura (il museo Betile), configura una situazione ideale per un centro commerciale naturale moderno e qualificato». Il che significa che vi sono «già diversi settori del commercio che guardano con interesse agli interventi che dovranno essere realizzati a Sant’Elia e che sono pronti a investire nel nuovo rione». La Confcommercio precisa, invece, che «noi non siamo stati ancora coinvolti e quindi non siano nè contrari, nè favorevoli. Va detto poi che vi sono alcuni punti che vanno chiariti, come quello del Betile, di cui non si niente della gestione. Vorrei che la riqualificazione abitativa del quartiere avesse la priorità o, almeno, che fosse realizzata in parallelo». Il sindacato, da parte sua, vede l’operazione come un qualcosa che potrebbe avere «un ruolo molto importante anche per l’occupazione», afferma Enzo Costa, responsabile Cgil della Camera del lavoro. Ma ora l’accordo di programma potrà non essere ratificato... «Non posso pensare - continua - che un processo simile e che vede investimenti ingenti (si parla di oltre duecento milioni di euro - ndr) si fermi perchè due soggetti litigano su altre questioni. Se così fosse sarebbe una perdita per tutta la politica. Spero che, fatte le elezioni, torni il buonsenso». Ma va detto che «questi progetti dovrebbero essere concertati con tutti i protagonisti sociali del territorio: sia col sindacato che con gli altri. Se lo si facesse ne guadagnerebbero tutti». Indubbiamente «l’itervento previsto è importante - spiega Francesco Porcu, reponsabile dalla Cna - è una grande opportunità sia per Cagliari che per l’hinterland e la Sardegna. Per questo spero che gli organismi istituzionali interessati trovino il modo di non perdere questi finanziamenti. Si tratta di un’operazione che ha un forte valore aggiunto: le schermaglie di parte vanno accantonate. Occorre guardare agli altri Paesi europei, come la Spagna ad esemopio che a partire dalle città ha costruito un nuovo Rinascimento».