Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Primo maggio sold out

Fonte: L'Unione Sarda
8 maggio 2018

Il lungo ponte di Sant'Efisio e le tante iniziative hanno portato molti turisti

 

Un'impresa trovare una stanza negli hotel e nei b&b

 


Certe notti, ma non tutte. Nella settimana conclusa il primo maggio, trovare un letto in un hotel o un bed and breakfast non è stato facile, in alcune giornate: i posti c'erano, ma pochi, non in centro e al costo di sottoporsi a una lunga caccia al tesoro. I numeri ufficiali ancora non ci sono, alla Regione, ma è certo che si è andati oltre i dati dello stesso periodo del 2017. La Festa per Sant'Efisio, sommata alla Sant'Efis cup di beach tennis e a varie iniziative organizzate all'ex Manifattura tabacchi, hanno riempito gli alberghi (in totale 2.500 posti letto) più del solito, tra il 25 aprile e il primo maggio. I 6.849 arrivi nello stesso periodo dello scorso anno, che avevano generato 14.432 presenze (numero di turisti moltiplicato per numero di notti), sono certamente stati raggiunti e superati.
IL “MIRACOLO” Mentre tutti sono grati al Santo per aver liberato Cagliari dalla peste (da cui il voto della città), nel settore alberghiero non attribuiscono tutto il successo cagliaritano alla sua Festa. Non lo fa, ad esempio, Mauro Murgia, presidente di Federalberghi Sud Sardegna: «Nelle zone attraversate dal cocchio non c'erano più stanze d'albergo libere, e immaginiamo che sia accaduto lo stesso anche nei b&b, ma non era così in tutta la città». Il Caesar's hotel dello stesso Murgia, come tanti altri, qualche camera a disposizione l'aveva, «anche se non in tutte le notti di quella settimana. Ora che il Nordafrica si riapre al turismo, però, la vera sfida è fidelizzare i clienti che hanno scelto Cagliari come meta, e che hanno fatto crescere il numero delle presenze. A causa dei cronici ritardi del sistema regionale Sired» (quello in cui gli addetti inseriscono i dati personali dei clienti), «sfugge del tutto il dato dei bed & breakfast ed è impossibile fare la conta di quanti turisti ci siano: i risultati arrivano molto tempo dopo, quando non servono più».
I TRASPORTI Renato Barbon, direttore dell'hotel Regina Margherita, punta però su un nemico preciso, e gli operatori alberghieri e dei b&b concordano: è la continuità territoriale. «Non solo mancano i posti sugli aerei», sbuffa Barbon, «ma provate a cambiare volo rispetto a quello scritto nel biglietto, sempre che siate riusciti a trovare un posto: non ci riuscirete mai. Questo danneggia tutti: hotel, b&b, affittacamere e l'economia cittadina». La mancata continuità territoriale, dunque, è la peste del turismo in città. Chissà se a Sant'Efisio verrà voglia di ripetere il miracolo.
Luigi Almiento