Invenduti l'ex assessorato al Lavoro, l'ex carcere di Giorgino e i palazzi di via Bainsizza
Beni della Regione messi all'asta: presentate offerte solo per 3 lotti
La maggior parte dei beni immobili messi in vendita dalla Regione a Cagliari non ha trovato ancora un acquirente. Anche la nuova asta scaduta il 20 aprile è infatti andata quasi completamente deserta: dei quindici lotti disponibili tra case e fabbricati solo in tre casi sono state presentate delle offerte. Nessuna delle quali per i pezzi pregiati e di maggior valore. Un film già visto: in alcuni casi siamo infatti alla terza gara che si conclude con un nulla di fatto.
I PEZZI PREGIATI Resta ad esempio invenduto l'ex hotel di piazza San Giovanni XXIII dove sino a due anni fa erano ospitati gli uffici dell'assessorato al Lavoro. Il prezzo base dell'immobile era di 9 milioni e 315mila euro, due milioni e mezzo in meno rispetto all'asta di un anno fa, ma lo sconto non ha evidentemente convinto eventuali investitori. Zero offerte anche per la villa con dependance che un tempo ospitava il comandante dell'ex deposito militare di Monte Urpinu, circondata da un giardino di 3350 metri quadrati, per la quale si partiva da una base 4 milioni e 50mila euro. Ed è andata deserta anche l'asta per le due palazzine ex Telecom di via Bainsizza con vista sulla laguna di Santa Gilla, in cima al colle di Tuvixeddu: 14 appartamenti da 75 metri quadri ognuno (con cantine e garage) che da due anni sono in parte occupati da dieci famiglie sostenute dal Movimento lotta per la casa. L'ottimo prezzo - 1 milione e 420mila per tutto il complesso - non è servito ad attirare gli acquirenti.
GLI ALTRI LOTTI Stessa sorte per l'ex carcere minorile di Giorgino in vendita a un milione e 405mila euro e l'ex complesso militare in località Fangario, composto da un'area di 9800 metri quadrati più 300 di fabbricato il cui prezzo di partenza era di 805mila euro. Alla Regione è rimasto anche il lotto di 0,3 ettari ancora da frazionare ubicato in via Caravaggio, che era in vendita a 550mila euro.
LE OFFERTE Ma quali sono i tre lotti per i quali sono state invece presentate delle offerte di acquisto? Il più consistente è il numero 2 relativo a un'area ex Ersat in via del Fangario di circa 10mila metri quadrati per il quale si partiva dal prezzo base di un milione e 400mila euro. Nelle buste aperte tra il 23 e il 24 aprile c'erano inoltre due offerte per altrettanti appartamenti: uno in via Satta e l'altro in via Vittorio Veneto, dai quali la Regione dovrebbe ricavare complessivamente circa 250mila euro. Per l'aggiudicazione definitiva bisognerà però attendere che gli uffici del Servizio demanio e patrimonio abbiano ultimato i controlli previsti dalla legge.
COSA SUCCEDE E gli altri lotti che fine faranno? Alla Regione a questo punto restano due strade: o bandire una nuova asta abbassando ulteriormente il prezzo dei beni in vendita o sperare che qualcuno nel frattempo faccia un'offerta pari a quella minima dell'ultima gara, come previsto dalla legge regionale 35 «qualora il secondo esperimento del pubblico incanto risulti infruttuoso». A quel punto si darebbe vita a una trattativa privata, con l'obbligo però da parte della Regione di dare pubblicità alla proposta d'acquisto consentendo così eventuali rilanci da parte di terzi interessati al bene.
Massimo Ledda