MONTE URPINU.
La denuncia: «Col buio l'area è terra di nessuno» Cani senza guinzaglio
contro i gatti del parco
Con il buio il parco di Monte Urpinu si trasforma in una zona franca dove tutto è concesso. Ragazzini che imperversano tra i giochi, pericolose impalcature senza segnalazione, padroni che portano a spasso i cani senza guinzaglio e museruola. Un solo custode non può certo controllare l'area e gli ingressi, aperti tutto l'anno sino a mezzanotte. «Pochi giorni fa quattro pitbull sono stati lasciati liberi e hanno attaccato gatti e oche», racconta Cristina Mancini, che gestisce due colonie feline nel polmone verde cagliaritano.
IL RACCONTO Cristina Mancini ha 68 anni e tanto tempo libero da dedicare ai felini del parco. «Ogni sera io e la mia amica di 92 anni portiamo qualcosa da mangiare ai gatti». Prima tappa la colonia “delle giostre”, a seguire quella a fianco alla voliera. «Tutto è iniziato 10 anni fa quando abbiamo trovato una gatta che aveva appena partorito tre cuccioli». Da allora, non passa giorno che le due amiche non si dedichino alla loro passione. «Abbiamo anche tentato di sterilizzarli, mettendo di tasca i soldi per il veterinario e chiedendo aiuto alla Assl che però quest'anno ha detto di non avere più fondi». E gli effetti si vedono. La colonia delle giostre è composta da trenta gatti, quella della voliera da 14.
CANI PERICOLOSI «Sia ben chiaro - precisa Cristina Mancini - amiamo gli animali ma non possiamo accettare il comportamento dei loro padroni». La donna racconta che con il calare delle tenebre il parco si trasforma in “terra di nessuno”. «Quando non ci sono più bimbi e sportivi qualcuno ne approfitta per liberare i cani dal guinzaglio e senza museruola, come invece stabilisce l'ordinanza del sindaco». Appena intravedono i nemici inizia la battaglia. «Recentemente il gatto storico delle voliere è stato morsicato. L'animale si è rifugiato in un nascondiglio dove è stato trovato alcuni giorni dopo». Troppo tardi. «Portato dal veterinario, non ha superato la setticemia che lo ha ucciso». Non è un episodio isolato. «Se la prendono anche con oche e pavoni che girano liberi nel parco». E il custode e la Polizia municipale? «Il guardiano nulla può, gli agenti quando arrivano è troppo tardi: cani e proprietari sono spariti». Qual è la soluzione del problema? «A parte l'educazione dei padroni, ci vorrebbe un controllo più accurato di Monte Urpinu. E poi - si chiede Cristina Mancini - perché chiudere il parco a mezzanotte anche d'inverno?».
I PERICOLI Non solo cani senza guinzaglio, un altro pericolo notturno è rappresentato da un'impalcatura, nel marciapiede all'ingresso di via Pietro Leo, che probabilmente reggeva un cartellone di un cantiere. Poco tempo fa, un genitore che inseguiva il figlio l'ha colpita in pieno con la testa. Per soccorrerlo è arrivato il 118 ed è finito all'ospedale. (a. a.)