Agevolazioni per le aziende insediate in aree disagiate. I sindaci: grande opportunità
Ecco le zone franche urbane Il via a Cagliari, Quartu e Iglesias: l'iter on line da venerdì
Ci sono voluti dieci anni, ma ora le Zone franche urbane - per molti un'esile versione di quello che si potrebbe ottenere - sono pronte a decollare a Cagliari, Quartu e Iglesias. Domande dal 4 maggio, obiettivo: favorire lo sviluppo economico e sociale di quartieri e zone disagiati. I sindaci ci sperano tanto: potrebbero nascere nuovi posti di lavoro.
IL VIA La misura risale al 2012, dopo una serie di vicissitudini e di modifiche, ecco finalmente venti giorni fa la circolare che spiega come funzionano le agevolazioni fiscali e contributive e stabilisce i termini per fare richiesta. I beneficiari possono essere le microimprese (meno di 10 addetti e fatturato sotto i 2 milioni), le piccole imprese (meno di 50 occupati e fatturato inferiore ai 10 milioni) e i professionisti che hanno la sede (o decidono di insediarsi) nel perimetro delle Zone franche urbane dell'ex obiettivo europeo “Convergenza”. Complessivamente il Mise, per le aree individuate in dieci città italiane, mette a disposizione 29 milioni 400 mila euro, risorse che potranno essere eventualmente integrate con quelle «dell'accordo sottoscritto il 13 marzo 2018 tra il ministero e i Comuni interessati, attualmente in corso di registrazione alla Corte dei conti». Domande esclusivamente online all'indirizzo http://agevolazionidgiai.invitalia.it/ dalle 12 del 4 maggio fino alle 12 del 23 maggio 2018.
CAGLIARI «Mi aspetto che ci sia una risposta consistente, comunque, negli incontri che abbiamo fatto c'è stato molto interesse e le associazioni di categoria sono accorse in massa», dice Marzia Cillocu, assessora alle Attività produttive e turismo del capoluogo. «Le nostre zone comprendono Sant'Elia, parte di viale Poetto e Marina Piccola (le sezioni censuarie si trovano sul sito del Comune) e questo è positivo, perché si sa che il borgo rientra in pieno nella nostra azione politica di riqualificazione. Le risorse del ministero sono oltre 3 milioni e mezzo di euro, a queste si aggiungono altri 4 milioni 200 mila euro, in totale più di 7 milioni 700 mila euro, e il messaggio che vorrei lanciare è che sarebbe opportuno non lasciarsi sfuggire questa occasione».
QUARTU «La nostra Zona franca urbana parte da via della Musica, passa dal centro storico e arriva fino a Sa Serrixedda, nell'area Pip», sottolinea Stefano Delunas, sindaco di Quartu. «Complessivamente abbiamo fondi per circa 8 milioni, hanno contribuito a questo risultato il compianto assessore Tonio Lai, l'allora consulente dell'amministrazione comunale Filippo Spanu e l'onorevole Francesco Sanna. Un riconoscimento va anche al personale e ai consulenti dei servizi sociali che hanno lavorato per diverse settimane all'indice di derivazione socioeconomico, che ci ha permesso di avere il punteggio necessario per vincere la selezione e diventare con Cagliari e Iglesias le uniche città sarde nella graduatoria nazionale». Aggiunge: «Faccio un esempio: una Partita Iva che presenta domanda subito, se viene ammessa può cominciare a calcolare gli sgravi immediatamente, già da giugno».
IGLESIAS «Abbiamo a disposizione più o meno 8 milioni», dice il primo cittadino di Iglesias, Emilio Gariazzo, «le aree scelte, in base al disagio, sono buona parte del centro storico e il quartiere popolare di Serra Perdosa. L'8 maggio faremo un incontro pubblico, anche con i consulenti del ministero, per illustrare agli operatori questa importante azione».
LE AGEVOLAZIONI Si può beneficiare degli aiuti tenendo conto di ulteriori vantaggi già ottenuti dall'impresa a titolo di “de minimis” (Regolamento Ue 1407/2013). Per quanto riguarda Irpef e Ires è esente dalle imposte il solo reddito che deriva dall'attività svolta all'interno della Zona franca fino a concorrenza dell'importo di 100 mila euro per ciascuno dei periodi di imposta annessi. Per l'Irap è esentato il valore della produzione netta nel limite di 300 mila euro. L'Imu è esente soltanto per gli immobili all'interno della Zfu posseduti e utilizzati per l'esercizio dell'attività d'impresa. Per i contributi - per contratti a tempo indeterminato e determinato dai 12 mesi in su - è concesso l'esonero se almeno il 30% degli occupati risiede nel Sistema locale di lavoro in cui ricade la Zona franca urbana.
Cristina Cossu