di Paolo Rapeanu
“Il fascismo? È ancora tra noi e va combattuto”. Questo il pensiero di molti partecipanti al corteo del 25 aprile a Cagliari, da 73 anni appuntamento annuale fisso per ricordare la liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Ci sono le bandiere di vari partiti – quello Comunista, i Rosso Mori e i Socialisti su tutti -, spiccano anche vessilli della Palestina e qualche Tricolore. Un migliaio in marcia da via Alghero fino a piazza del Carmine. Tra la folla anche vari esponenti politici locali e regionali – il sindaco di Cagliari Massimo Zedda e vari componenti della Giunta, l’ex presidente sardo Renato Soru e svariati consiglieri regionali di centrosinistra -. Ma ci sono anche tantissimi cittadini, di tutte le età.
Dalle donne che ricordano il sacrificio delle partigiane ai partigiani ancora vivi che stanno in testa al serpentone colorato. Momento clou è stato, come tutti gli anni, la deposizione di una corona nel monumento ai caduti davanti a piazza Gramsci, dove campeggia l’opera di Pinuccio Sciola dedicata all’intellettuale messo in carcere e fatto morire dai fascisti. La mattinata del ricordo, come da “tradizione”, ha avuto come meta finale la piazza del Carmine, con la lunga serie di discorsi fatti dal palco, allestito dal “Comitato 25 aprile”.