Tra due anni la scadenza Concessioni balneari: un grande rebus
Nel 2020 scadranno le concessioni demaniali e uno tsunami potrebbe abbattersi sulle coste cagliaritane rimettendo in gioco tutte le attività con bandi europei. Alla Camera era già passata una proroga ma la questione finirà sul tavolo del nuovo governo perché la direttiva Bolkestein dell'Unione europea prevede che tra due anni scatti la rivoluzione dei servizi all'interno dell'Ue con la libera circolazione nel mercato comune.
Sono 600 le imprese in tutta la Sardegna: tutti i chioschi del Poetto, il Windsurfing Club della Prima fermata, tutte le attività di Marina Piccola, dai ristoranti alla Lega Navale, da tempo vivono in attesa di conoscere il loro destino. Nei giorni scorsi l'economista olandese Frits Bolkestein, commissario per la Concorrenza e il mercato interno della Commissione europea ai tempi di Romano Prodi, ha chiarito che «le spiagge sono beni e non servizi: la direttiva non va applicata ai balneari». Lo ha fatto a un convegno cui ha partecipato anche Pierluigi Molinari, coordinatore regionale della Fiba Confesercenti. «Quello che ha detto è molto bello e sono contento per la categoria - spiega Molinari - ma sarebbe stato meglio se lo avesse detto quando era commissario. Il Governo stava lavorando alla legge per il riordino del demanio e una proroga delle concessioni era già passata alla Camera, sarà tra i punti che dovranno affrontare appena possibile. Le nostre attività balneari sono a conduzione familiare con problemi di accesso al credito. Se le gare europee dovessero arrivare tra due anni, gli operatori stranieri potrebbero essere molto avvantaggiati». (m. z.)