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#Dinecessitàtribù: appuntamento mercoledì 25 all'Exma di Cagliari Tuttestorie: al via il crowdfunding con una festa
D opo l'esclusione di Tuttestorie dal bando del Comune di Cagliari, il festival di letteratura per ragazzi non si ferma. Veste i colori vivaci che ne sono simbolo, l'arancio e l'azzurro, e organizza per il 25 aprile all'Exma (dalle 16 alle 20), il primo appuntamento della campagna di crowdfunding (#Dinecessitàtribù) che andrà avanti sino al 25 giugno. Sarà una festa, soprattutto.
L'OBIETTIVO «Non intendiamo così recuperare i 30mila euro sfumati», precisa Manuela Fiori, anima del festival che svolgerà la sua 13esima edizione, sul tema “Voglio l'erba delle stelle”, dal 4 al 7 ottobre con un prolungamento sino al 12. «L'obiettivo è di 15mila euro. Contiamo soprattutto sull'abbraccio del pubblico che ci segue con affetto non solo nell'Isola. Abbiamo ricevuto solidarietà anche da tanti ospiti non sardi. I momenti difficili sono anche occasione per scoprire la ricchezza di ciò che si è seminato». Alla raccolta fondi si potrà contribuire non solo durante la festa, ma anche sul sito (tuttestorie.it) e alla libreria Tuttestorie.
LA FESTA I protagonisti saranno Giorgia Atzeni, Camù, Francesca Cara, Renzo Cugis, Ignazio Fulghesu, Giovanni Friargiu, Gianfranco Liori, Fabio Marceddu, Antonello Murgia, Radio X, La tana di Lunamoonda, Evelise Obinu, Emanuele Ortu, Marco Peri, Eva Rasano, Emanuele Scotto e Pia Valentinis. Tanti altri potrebbero aggiungersi a sorpresa. Per il pubblico, oltre all'invito alla partecipazione, la richiesta di presentarsi vestiti d'arancio e azzurro.
LA TABELLA DI MARCIA La macchina organizzativa del festival (che costa annualmente circa 240mila euro) è già in funzione. Il 26 aprile partirà la circolare per le scuole. «Non cambieremo la programmazione che le riguarda. Se i tagli saranno necessari, interesseranno il cartellone aperto al pubblico. La scuola è una priorità, il nostro interlocutore privilegiato, luogo che accoglie non solo i bambini che ricevono in famiglia stimoli culturali adeguati, ma anche chi, non avendo la stessa fortuna, merita cura e pari opportunità».
Manuela Arca