il caso
Disagi dopo il via all'orario estivo
Certo, tre minuti d'attesa in più non sono la fine del mondo. Ma se da una parte la frequenza degli autobus del Ctm diretti al Brotzu scende, sale l'affollamento a bordo della linea 1 e 13, quelle che portano dal centro città al polo ospedaliero tra via Jenner e via Peretti. Risultato: pazienti, parenti dei ricoverati e dipendenti della Asl e dell'azienda ospedaliera da due settimane sono costretti ad aspettare tra gli 8 e 20 minuti (a seconda della linea) prima di salire sui pullman arancioni. L'orario estivo è scattato a metà giugno: più autobus e attese minime sul fronte del mare, da Giorgino al Margine Rosso, Poetto incluso, meno mezzi pubblici in centro e nelle tratte urbane. Comprese quelle che assicurano i collegamenti con gli ospedali.
IL CTM Ezio Castagna, direttore del consorzio di trasporti risponde stupito («Meno autobus verso il Brotzu? Succede ogni anno, non capisco perché ci si lamenti») alle domande e chiarisce: «Anche i nostri lavoratori hanno diritto alle ferie. La diminuzione della frequenza non è una novità: è studiata, sappiamo dove possiamo ridurre il servizio. In questo periodo poi le scuole sono finite ed è normale che le corse siano di meno».
I DISAGI I malati però non vanno in ferie. E per capirlo non servono né statistiche né sondaggi, ma basta guardare le pensiline sotto l'Oncologico e di fronte all'ingresso del Brotzu. Affollate, come sempre. «È difficile che i malati prendano l'autobus per andare in ospedale. E comunque la frequenza della linea 1 è passata da cinque a otto minuti. Non mi sembra che tre minuti di differenza possano causare tutti questi problemi. Dal prossimo anno la tabella estiva degli orari verrà introdotta a partire da luglio e non più da giugno. Le ferie diminuiscono in tutti i settori e anche noi ci adegueremo», aggiunge Castagna.
Ma nei prossimi giorni il Tribunale del malato, costola sanitaria dell'associazione “Cittadinanzattiva”, invierà una lettera al Ctm per chiedere spiegazioni sul taglio dei bus: «Non mi risulta che d'estate ci si ammali di meno: le malattie non vanno mica in vacanza», chiosa il segretario regionale Maria Laura Lintas. Che aggiunge: «Non diminuiscono né i pazienti, né chi va in ospedale per visitare parenti o amici. Purtroppo le strutture sanitarie sono frequentate tutto l'anno, senza distinzioni tra estate e inverno. Però dobbiamo anche considerare che se si tratta solo di tre minuti, non è la fine del mondo. È un ritardo ridotto: speriamo che rimanga tale».
MICHELE RUFFI
03/07/2009