Frutti ed estetica:il nuovo connubio
Oggi parliamo di un connubio arboreo, fra piante aventi una funzione esclusivamente ornamentale e piante in grado di produrre frutti commestibili, da destinare, come obiettivo primario, al consumo umano.
L'unione fra due funzioni così diverse del giardino, quella estetica e quella commestibile, non è comunemente adottata, anche se la storia è ricca di precedenti illustri, se solo pensiamo al ruolo svolto dagli agrumi nel giardino alla francese.
Fatte tutte le debite differenze, il connubio di cui parliamo è quello che la nostra amministrazione del verde pubblico sta intraprendendo, mettendo a disposizione dei cittadini i frutti di un giardino pubblico.
Il primo esempio importante è stato quello dell'Orto dei Cappuccini, dove sono in produzione per il consumo agrumi e prodotti propriamente orticoli, quali fragole e melanzane, il tutto integrato con prati e alberi di grande valenza estetica.
Questa filosofia viene ripresa nel quartiere di Sant'Elia, nell'ambito del recupero verde che interessa tutto il quartiere, e nel recente giardino fra via Biasi e via Salvator Rosa, di cui parliamo oggi.
La parte “vecchia”, perimetrale, comprende siepi di Pitosforo, Carrubi, Lecci, un gradevole giardinetto di Palme nane, il tutto allietato dal prato e da panchine.
Giovani Olivi fanno da spartiacque fra giardino e orto, quasi un collegamento fra la funzione estetica e quella commestibile, costituita da agrumi di vario tipo con particolare attenzione ad arance e limoni, ma anche mandarini, bergamotto, clementine, pompelmo.
Bisogna dire che l'insieme è gradevole; speriamo che il connubio riguardi anche la civiltà dei frequentatori e l'assiduità dei manutentori, dato che le piante da frutto notoriamente richiedono un'attenzione ben maggiore rispetto, per esempio, a un Carrubo, salvo diventare improduttive e brutte.