L'INCHIESTA.
Dopo il colloquio col sindaco la Procura acquisisce il progetto
Metropolitana, ora gli atti Allo studio del pm le carte col tracciato contestato
La Procura è pronta a leggere le carte che descrivono l'esatto e attuale tracciato della metropolitana di superficie (recentemente bloccato dalla Regione) e che spiegano quale iter burocratico sia stato seguito per arrivare a quel risultato. Dopo l'apertura di un'indagine esplorativa, in termini giudiziari il “modello 45” (senza ipotesi di reato e indagati), passo compiuto in seguito agli attacchi al percorso pronunciati dal sindaco Massimo Zedda lo scorso marzo al Teatro Massimo durante un'iniziativa di Campo progressista, la procuratrice della Repubblica Maria Alessandra Pelagatti attende l'arrivo dei documenti al Palazzo di giustizia. In alternativa, se dovesse ritenerlo necessario, potrebbe disporne l'acquisizione in qualcuno (o ciascuno) degli uffici che ne hanno la disponibilità: comunali, regionali (assessorato ai Trasporti) e della stessa Arst, l'azienda che si occupa del servizio di collegamento su rotaia.
IN PROCURA Il pubblico ministero che ha ricevuto la delega per eseguire gli approfondimenti del caso è Diana Lecca, la quale si servirà dei carabinieri della sezione di polizia giudiziaria. C'era anche lei lunedì assieme a Pelagatti durante il colloquio col primo cittadino, convocato in Procura proprio a seguito delle sue dichiarazioni pubbliche su un'iniziativa che ha definito «il più grande progetto di speculazione edilizia in corso a Cagliari». Durante il confronto, durato circa un'ora e mezza, Zedda in qualità di testimone ha ribadito i suoi dubbi su un tracciato «non funzionale» che, per come è previsto oggi, «non serve» in quanto «attraversa terreni dove nulla c'è e nulla può esserci per il rischio idrogeologico». Pur attenuando i toni iniziali, quando aveva fatto un parallelismo con «l'autostrada di Capaci, che doveva sfiorare i terreni dei mafiosi», il sindaco avrebbe ribadito tutte le perplessità già evidenziate al Teatro Massimo.
I BINARI Il tracciato sarebbe «tortuoso, lontano dalle esigenze di mobilità del territorio» e per questo «esposto al rischio di speculazione edilizia. La metro con questi percorsi potrebbe costarci dieci milioni di perdita d'esercizio l'anno». I binari previsti «sono morti, a un certo punto finiscono. Occorrono gli anelli di collegamento tra le varie linee. Quella del Poetto deve ricollegarsi a Quartu: non ha senso dalla spiaggia tornare a Cagliari e poi cambiare verso Quartu. Il tracciato deve servire il territorio, non gli interessi di chi costruirà. Rischiamo di vedere treni semivuoti».
IN REGIONE Lunedì stesso, nel pomeriggio, Zedda si è recato all'assessorato ai Trasporti per il tavolo con l'assessore Careddu, l' amministratore dell'Arst Chicco Porcu e i sindaci del territorio: si è discusso dell'eventuale nuovo tracciato, che escluderebbe Monserrato, Selargius e Quartucciu, e del rafforzamento dell'asse Cagliari-Quartu lungo viale Marconi. «Più semplice e meno costoso», ha detto il sindaco. Nuovo incontro il 7 maggio.