Da Ansa News - 17 aprile 2018
Difficile prevedere che direzione prenderà il fascicolo aperto dalla Procura di Cagliari per monitorare il progetto del percorso della nuova metropolitana leggera di superficie, dopo l’accusa di rischi di speculazione lanciati nelle scorse settimane dal sindaco di Cagliari, Massimo Zedda.
L’incontro di ieri mattina tra il primo cittadino e la procuratrice Maria Alessandra Pelagatti sarebbe servito proprio per capire se, oltre alla denuncia politica sul pericolo speculativo nei terreni interessati al passaggio della metro, si potessero già ipotizzare in questa fase dei profili penali su cui imbastire un’eventuale inchiesta della polizia giudiziaria.
Che l’indagine della Procura sia per ora di natura squisitamente esplorativa lo testimonia l’apertura del fascicolo sul “modello 45”, un apposito registro per gli atti “non costituenti notizia di reato” dove raccogliere i documenti e le testimonianze ancora lontane da una qualsiasi ipotesi di responsabilità penale. Nelle prossime settimane, dunque, potrebbe essere il pubblico ministero incaricato – che quasi certamente sarà il sostituto procuratore Diana Lecca, presente all’incontro tra Zedda e Pelagatti – a raccogliere il resto dell’incartamento che via via la magistratura si procurerà o con acquisizioni in Comune, all’Arst e in Regione o con la consegna spontanea.
Nel frattempo il progetto sul percorso della metro leggera finito sotto la lente della magistratura è destinato a cambiare radicalmente proprio sulla scorta delle dichiarazioni di Zedda. Il primo cittadino ha presentato ieri sera una bozza di tragitto alternativo rispetto a quello attuale. E lo ha fatto poche ore dopo aver incontrato la Procuratrice, nel tavolo tecnico convocato dall’assessore regionale dei Trasporti Carlo Careddu con i sindaci dei comuni interessati.
La nuova idea punta ora a collegare la fermata di Genneruxi a Cagliari sino a Quartu, passando per viale Marconi, senza più fare il giro di Monserrato, Selargius e Quartucciu. Un percorso che per Zedda darebbe le necessarie garanzie per un servizio di trasporto pubblico rivolto alle esigenze dei pendolari e non agli appetiti degli speculatori.