Il comitato: dal capoluogo devono arrivare 15mila firme
«Cagliari è determinante nella sfida dell'insularità»
«La spinta determinante per l'inserimento in Costituzione del principio di insularità deve arrivare da Cagliari». La campagna per la proposta di legge popolare e la raccolta di firme ieri hanno messo intorno allo stesso tavolo le forze politiche presenti nel Consiglio comunale cagliaritano. «“L'insularità chiama e la città risponde”, è il nome dell'incontro a cui hanno aderito diversi amministratori e tanti cittadini», spiega l'esponente dei Riformatori Raffaele Onnis che ha radunato intorno a sé le altre forze politiche, «l'iniziativa è nata qua perché Cagliari, come capoluogo della Sardegna deve fare la sua parte e se servono 50mila firme per presentare la proposta di legge Cagliari deve essere protagonista: servono almeno 15mila firme come segnale forte e trainante al resto dell'Isola».
All'ex Distilleria di Pirri sono intervenuti il presidente del Consiglio comunale Guido Portoghese del Pd con la sua compagna di partito Rosanna Mura, l'ex senatore Piergiorgio Massidda, la sardista Gabriella Deidda, Alessio Alias dei Progressisti sardi, il capogruppo di Forza Italia Stefano Schirru e Federico Ibba dei Centristi per l'Europa. Al loro fianco anche il presidente della Municipalità di Pirri Paolo Secci e la sua vice Maria Laura Manca.
«La Sardegna soffre da sempre un gap infrastrutturale che ha bloccato lo sviluppo e ha comportato una diseguaglianza inaccettabile con gli altri cittadini italiani ed europei», ha detto il Dem Guido Portoghese ricordando gli altri casi di regimi specifici riservati ad altre isole europee come Groenlandia, Azzorre, Canarie e Isola di Man. «Superando gli egoismi che si manifestano in Italia e in Europa - ha aggiunto - se noi sardi in questa battaglia saremo uniti e sapremo coinvolgere altre realtà, la nostra voce sarà più forte».
L'assenza di bandiere e divisioni è stata sottolineata negli interventi di esponenti di forze politiche contrapposte, che stavolta sono in sintonia. «Su questo tema c'è unilateralità, apartitica, apolitica e trasversale - conclude Raffaele Onnis - è un'esigenza del popolo sardo e sarebbe un grave errore dargli un'etichetta politica. Il riconoscimento del principio di insularità riconoscerebbe gli svantaggi derivanti dalla condizione: non è campanilismo politico, riguarda tutti i sardi».