Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Poliziotti a bordo dei bus Ctm

Fonte: L'Unione Sarda
12 aprile 2018

Agenti in divisa alle fermate e in borghese sui pullman per arginare gli episodi di violenza

 

 

Iniziativa della Questura dopo l'aggressione di una giovane donna 

 

 

Poliziotti alle fermate del bus, agenti in borghese a bordo dei pullman: sono le misure decise dalla questura dopo il pestaggio di una studentessa da parte di un uomo che voleva rubarle lo smartphone. E, soprattutto, dopo una serie di episodi di microcriminalità a bordo dei pullman del Ctm. Nessun allarme, rassicurano in questura, Cagliari era e resta una città tranquilla. Ma la sicurezza degli utenti dei mezzi pubblici e dei dipendenti dell'azienda di trasporti merita una risposta. E in via Amat si è deciso di intervenire.
LE MISURE Le nuove misure sono diventate operative alle 7 di ieri mattina: parcheggiate le auto, gli agenti sono andati a controllare con discrezione le persone che si accingevano a salire sui mezzi pubblici. E hanno identificato quelle che apparivano sospette. “Il rafforzamento di un dispositivo ordinario”, viene definito in burocratese dai funzionari della questura. Ma, intanto, quelle divise fungono da deterrente nei confronti di eventuali malintenzionati.
LA “RONDA” Novità assoluta è, invece, la presenza di agenti in borghese a bordo dei bus. Curiose le “regole d'ingaggio”: in due attendono il pullman alla fermata e salgono da portine differenti, fingendo di non conoscersi. Viaggiano come qualunque passeggero, pronti a intervenire se avviene qualcosa di strano. Una novità assoluta, si diceva. Anche se tanti agenti raggiungono il proprio posto di lavoro proprio usando i mezzi pubblici. E, in alcune occasioni, sono anche intervenuti.
LA SITUAZIONE Certo, gli ultimi episodi violenti hanno destato allarme. Ma da via Amat arrivano riflessioni rassicuranti: il rapporto di collaborazione in tema di sicurezza con il Ctm è ottimo. La centrale operativa dell'azienda di trasporti ha un filo diretto con quella della questura. In pratica, quando un conducente segnala un problema al Ctm, la notizia arriva in tempo reale anche in via Amat. Questo consente un intervento rapidissimo. Non a caso, sottolineano in questura, a parte la vicenda di martedì, i responsabili di atti violenti a bordo dei bus sono stati sempre identificati e fermati.
LE INDAGINI E, nel giro di breve tempo, potrebbe essere rintracciato anche l'uomo che, martedì sera, ha colpito una studentessa in viale Trento, nel tentativo di portarle via lo smartphone. Anche in questo caso, l'intervento della polizia è stato immediato. Ma, approfittando del caos che si è creato a bordo del bus, l'aggressore (per il momento si sa solo che è un africano) è riuscito ad aprire la portina e a uscire. Ma, dalla sede del Ctm di viale Trieste, sono già partite le immagini riprese dalle due videocamere installate a bordo del pullman. Normalmente, le immagini sono di buona qualità e, dunque, non dovrebbe essere difficile vedere il volto. Non solo: nel frattempo, gli investigatori stanno interrogando i testimoni e la vittima per cercare ulteriori elementi che consentano di identificare l'aggressore.
I PRECEDENTI Quello di martedì è stato soltanto l'ultimo di una serie di episodi che hanno fatto suonare un campanello d'allarme. La settimana precedente un diciottenne aveva colpito la fidanzata e, poi, il conducente del bus che era intervenuto per difenderla. Qualche giorno prima, invece, due balordi avevano tentato di rapinare i passeggeri a bordo del 9 minacciandoli con una siringa. Casi, si sottolinea in questura, risolti con l'identificazione e il fermo dei responsabili. Ora non resta che attendere anche l'identificazione dell'uomo che ha colpito con un pugno nel volto la giovane che ha resistito al tentativo di rapina del suo smartphone.
Marcello Cocco