VIALE SANT'IGNAZIO. L'assessore: «Stiamo valutando soluzioni alternative»
Apre il cantiere: trasloco forzato per gli oltre 100 ospiti
Divisi. Il Comune non è riuscito a trovare uno spazio abbastanza grande per tenere insieme i 102 ospiti della casa della solidarietà di viale Sant'Ignazio che tra poche settimane dovrà chiudere per consentire i lavori di ristrutturazione. «Stiamo valutando diverse soluzioni», spiega l'assessore ai Servizi sociali Ferdinando Secchi.
I COLLOQUI Per capire come ridistribuire gli ospiti, gli assistenti dei Servizi sociali stanno eseguendo dei colloqui utili a capire le esigenze delle oltre cento persone che non hanno un altro posto nel quale andare. «Le donne vittime di violenza verranno trasferite in alcune case protette sotto la stretta sorveglianza delle associazioni che già adesso si occupano di loro». Oltre alle assistite di Donne al traguardo, in viale Sant'Ignazio abitano anziani, senza tetto, persone indigenti, ex detenuti. «Alcuni andranno nella casa albergo di via Tiepolo a Mulinu Becciu, mentre per gli altri verranno adeguati alcuni appartamenti di proprietà del Comune che in questo momento sono liberi».
L'urgenza è dettata dai tempi delle opere da mezzo milione di euro che sono già state appaltate dall'assessorato ai Lavori pubblici e che serviranno alla ristrutturazione del tetto della struttura. Il crono-programma prevede che la Sardinia service, la ditta che ha vinto la gara, impieghi 245 giorni per completare i lavori.
Non è detto poi che completati i lavori di ristrutturazione la casa della solidarietà riapra i battenti. Tra le ipotesi alle quali il Comune lavora ormai da mesi c'è anche quella di un trasloco definitivo in un altro edificio. Tra un anno, quando gli operai dovrebbero aver completato l'intervento, lo stabile di viale Sant'Ignazio potrebbe essere riconvertito ed essere ceduto all'università che completerebbe in questo modo il polo scientifico-economico. «Stiamo anche lavorando alla predisposizione del nuovo bando per affidare la gestione della struttura, quello vecchio è scaduto nel dicembre scorso» continua Secchi.
LA MENSA Ad avere bisogno di una ristrutturazione però non è solo la copertura dell'edificio. Anche il piano terra in cui si trova la mensa della Caritas si trasformerà in un cantiere: è infatti indispensabile avviare i lavori per la messa in sicurezza del palazzo. «In questo caso i tempi previsti dall'assessorato competente sono decisamente più brevi. Credo si tratterà di due giorni o una settimana al massimo. Durante questo periodo la mensa dovrà traslocare ma non sappiano ancora dove» conclude l'assessore.
Mariella Careddu