CITTÀ METROPOLITANA.
L'ente pagherà 45mila euro di multa Sterpaglie sulle strade,stangata dalla Forestale
Multa da 45mila euro per la Città metropolitana colpevole di non aver tagliato e rimosso nel 2016 le sterpi lungo le strade di sua competenza. La sanzione è scattata dopo i controlli degli agenti del Corpo forestale di vigilanza ambientale della Regione che hanno contestato all'ente sovracomunale la violazione dell'ordinanza regionale antincendi.
A renderlo noto, con un'interrogazione in Consiglio metropolitano al sindaco Massimo Zedda, è il consigliere asseminese del Movimento 5 stelle, Simone Carta: «Alla multa per non aver limitato il più possibile il pericolo di incendi, si aggiunge il fatto che la Città metropolitana non ha ancora approvato il bilancio di previsione 2018/20», spiega Carta che poi ricorda come il mancato rispetto dell'ordinanza abbia fatto scaturire «numerosi verbali nei mesi precedenti da parte del Corpo Forestale».
In particolare, in ordine cronologico, le multe si riferiscono alla mancata pulizia di sterpaglie dalle strade provinciali 14, 28, 23, 27, 122, 3 e 89. E il conto è salato: «Complessivamente 44.782 euro – continua Carta - prelevati dalle tasche dei cittadini della Città metropolitana e resi ufficiali da una determinazione dirigenziale pubblicata il 16 febbraio, relativa all'assunzione di un impegno di spesa per pagamento di sanzioni».
Da qui l'interrogazione in Aula: «In attesa di ricevere la convocazione per il primo Consiglio metropolitano del 2018 – aggiunge il consigliere pentastellato - con la quale si spera di ottenere lo schema del bilancio, ho chiesto il perché di una cifra così elevata sborsata da un ente pubblico, considerato che, secondo lo stesso, “il mancato adempimento è dovuto a cause non imputabili all'attività assolutamente corretta svolta dal dirigente e dai dipendenti del settore”». Carta conclude: «È necessaria una relazione sulla questione attraverso la quale si giustifichi e si spieghi in maniera più articolata quanto accaduto. La riflessione più importante è però sapere se in futuro dovremo sperperare inutilmente ancora soldi pubblici che gravano sulle tasche dei contribuenti, oppure se assolveremo alle nostre competenze in materia, rispettando le norme sulle prescrizioni antincendi».