Comune. Ogni giorno 130 mila auto sulle strade urbane, più della metà arrivano dall'hinterland
Ecco il Piano per la mobilità: bici, eco-bus, metrò e parcheggi “diffusi”
Il 73 per cento delle persone che deve recarsi al lavoro usa l'auto, solo il 3,7 sceglie i mezzi pubblici.
Un Piano (ambizioso) della mobilità per risolvere problemi allo stesso tempo storici e attualissimi: la penuria di parcheggi, le lunghe code, i tempi di percorrenza, la scarsa vivibilità delle zone più belle della città. Il progetto che l'assessore all'Urbanistica e all'Ambiente Gianni Campus (che nel corso dell'ultima seduta di Consiglio ha fatto le veci del sindaco Floris e del collega di Giunta Maurizio Onorato, assessore alla Viabilità) ha presentato mercoledì scorso affronta una ad una le emergenze e cerca di proporre soluzioni, indicando anche i tempi per la realizzazione di importanti infrastrutture.
CATTIVE ABITUDINI Il punto di partenza è quello legato alla crescita dell'area urbana e, in contemporanea, del traffico generato dai residenti e da quanti, quotidianamente, si riversano su Cagliari arrivando dai comuni dell'area vasta. A questo si aggiunge la presa di coscienza di quelle che sono le abitudini dei cittadini che ogni giorno si muovono per la città: scorrendo i dati si scopre che il 73 per cento delle persone si reca al lavoro utilizzando la propria automobile, mentre il 9,6 per cento raggiunge Cagliari in treno. Marginali le altre percentuali: il 5,3 si fa accompagnare in auto, il 4,3 viaggia in moto o scooter, il 3,7 sui bus urbani, l'1,7 sui bus extraurbani, l'1,5 in tram, lo 0,9 sui bus aziendali o scolastici. «L'interazione territorio-trasporti è strettamente legata ai processi di diffusione delle residenze - ha detto l'assessore Campus, prima di lasciare la parola al tecnico incaricato di snocciolare i numeri - il minor uso dei trasporti pubblici porta, logicamente, a un maggior numero di auto in circolazione e a un aumento della congestione. La risposta, fin troppo semplice, è affidata a un potenziamento della viabilità, che dovrebbe comunque essere conseguente all'aumento delle residenze, dal quale eravamo partiti».
IL GRANDE INGORGO Impressionante la mole di traffico che le strade di Cagliari devono sopportare ogni giorno. Gli studi più aggiornati parlano di 130 mila veicoli in marcia quotidianamente: 61 mila dei residenti, 12 mila in arrivo da Quartu, oltre 6 mila da Selargius e oltre 4 mila da Monserrato. Senza scordare i 20 mila che arrivano da altri paesi dell'area vasta e i 17 mila provenienti dal resto della Sardegna.
«Preso atto di questi punti di partenza - ha detto l'assessore - il piano è stato pensato per andare incontro all'utenza “debole” (anziani, pedoni, bambini, giovani mamme): si propone di ampliare gli spazi dove le persone possano circolare a piedi, bicicletta o con altri mezzi alternativi all'automobile privata». Da qui l'idea delle zone a traffico limitato, delle piste ciclabili, delle corsie preferenziali riservate ai bus, della metropolitana e delle micro-moto alimentate a energia pulita.
BIKE-SHARING «Per ottenere questo serve una coerenza negli interventi per la realizzazione di infrastrutture, incrementando le reti lente (pedonali e ciclabili) e per il trasporto pubblico (e i parcheggi di interscambio), razionalizzando quello privato, con aree di sosta più funzionali». L'intento è quello di far crescere la vivibilità nelle vie commerciali e storiche, in quelle che collegano le aree di pregio (Bonaria, castello di San Michele, Anfiteatro, zone umide). Un ruolo centrale viene riconosciuto alla costruzione di nuovi parcheggi («gli utenti ritengono accettabili dai 300 ai 500 metri da fare a piedi rispetto al punto nel quale devono lasciare la propria auto») e al varo di una innovativa rete di trasporto pubblico, integrata a parcheggi di interscambio e a stazioni di bike-sharing: ne sono previste dieci (Su Siccu, piazza Paolo VI, molo Ichnusa, via Roma, piazza Matteotti, piazza Yenne, viale Regina Elena, piazza Garibaldi, piazza Repubblica e largo Gennari), con diversi mezzi di trasporto ecologici. Il Piano affronta anche la questione degli investimenti sulla metropolitana (la prima tratta progettata è quella che collegherebbe San Benedetto a Stampace) e i nuovi interventi legati alla viabilità: in programma due nuovi assi (via Cadello-San Paolo e San Paolo-viale Monastir-via Peretti), il tunnel di via Roma, la tangenziale tra viale Marconi e la statale 554, un centro di distribuzione urbana delle merci.
I TEMPI All'interno del Piano urbano della mobilità c'è anche un cronoprogramma, con indicate le priorità nell'esecuzione dei lavori e nella riorganizzazione dell'offerta agli utenti: secondo quanto pianificato dai tecnici, entro un anno andrebbero varati i Piani dei parcheggi e del traffico, mentre per avere quello della ciclabilità ne occorrerebbero due. Tanti gli interventi a lunga e media scadenza: da due a quattro anni per realizzare i parcheggi di destinazione (sostitutivi della sosta su strada), dai due ai dieci anni per la riqualificazione pedonale delle vie storiche e commerciali, da due a sei per realizzare le corsie preferenziali per i bus, da tre a cinque per le corsie ciclabili e per le stazioni di bike-sharing, da sette a dieci per realizzare le nuove infrastrutture viarie e da cinque a sei per il centro di distribuzione urbana delle merci.
I SOLDI Finanziamenti per realizzare anche solo una piccola parte di questa rivoluzione? Per ora un piano organico non c'è.
ANTHONY MURONI
05/07/2009