Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tassa di soggiorno, la corsa dei Comuni sardi

Fonte: L'Unione Sarda
5 aprile 2018

I sindaci in coro: grande opportunità per migliorare i servizi turistici

Tassa di soggiorno, la corsa dei Comuni sardi

E ora ci sono anche Dorgali, Siniscola, Posada, Golfo Aranci, Castelsardo, Stintino, Sant'Antioco, Olbia, che vanno a ingrossare l'elenco dei Comuni con la tassa di soggiorno. Altri, che già l'avevano, hanno deciso di ritoccare le tariffe. Altri ancora la applicheranno presto, nel 2019 o anche entro la fine di quest'anno. La Maddalena, Carloforte e Porto Torres hanno quella di sbarco. La corsa all'imposta per i turisti che soggiornano in hotel, camping e b&b è scattata di recente, da quando cioè è stata sbloccata la possibilità di introdurre nuovi balzelli. Due anni di congelamento per ulteriori entrate fiscali locali (Renzi aveva messo il veto) poi il governo, a metà 2017, ha fatto marcia indietro e le amministrazioni - che non sanno mai come far quadrare i conti - si sono lanciate. Si calcola che in Italia da quest'anno saranno un centinaio le città e i paesi che la inaugurano, nell'Isola complessivamente dovrebbero aver raggiunto quota venticinque (ma non esiste un registro regionale). Senza distinzioni di colore politico: piace a giunte di sinistra, di destra e cinquestelle.

CAGLIARI «Noi abbiamo la bozza pronta, ma prima di partire ne stiamo discutendo con le associazioni di categoria, che giustamente chiedono misure più stringenti per combattere l'abusivismo. Inoltre, stiamo valutando le esenzioni, per studenti, anziani, accompagnatori per l'assistenza sanitaria, eccetera», sottolinea il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda. «Abbiamo calcolato che con la tassa, per dodici mesi, potremmo incassare tra i 700mila e il milione di euro all'anno. Contiamo di approvarla al più presto. Tra l'altro, nei giorni scorsi, in un tavolo con i sindaci delle città metropolitane, si è discusso di una riforma generale e della possibilità di avere anche altre tasse di scopo».

GLI OBIETTIVI A Muravera, dove la tassa esiste dal 2013, hanno deciso di aumentarla, in sintonia con gli operatori del settore. «Si paga dal 15 giugno al 15 settembre, prima 0,50 - per le strutture fino a tre stelle - e 1 euro a notte - per quelle di categoria superiore», sottolinea il sindaco Marco Falchi. «Adesso le tariffe sono di 1 euro e 1,50, nel 2017 abbiamo ricavato 240 mila euro, con questi rialzi arriveremo a 500mila euro. Un tempo eravamo un Comune ricco, oggi fra tagli e prelievi, al bilancio mancano 700mila euro, queste risorse saranno preziose per interventi di marketing e la partecipazione a fiere, per la gestione del patrimonio museale, per manifestazioni culturali e per il decoro urbano».

NIENTE PROTESTE «Ma per quale motivo quando noi andiamo a Venezia, a Roma, o Milano paghiamo senza fiatare, e qui invece devono scoppiare le polemiche su quanti turisti “fuggiranno” o sul fatto che le amministrazioni la useranno per fare cassa?», avverte il sindaco di Posada, Roberto Tola. «Da noi la tassa di soggiorno è entrata a regime da pochi giorni, dal primo aprile, si paga fino a ottobre, 1 euro e 1,50 a luglio e agosto. All'inizio ci sono state proteste, ma credo sia fisiologico, poi tutto è rientrato. Prevediamo di recuperare 60mila euro, e saranno tutti investiti per i servizi turistici, la pulizia e l'accesso delle spiagge, gli spettacoli».

ALGHERO Mario Bruno, sindaco di Alghero, racconta che lo scorso anno il Comune ha potuto contare su 1 milione 300mila euro, «utilizzati per la manutenzione del verde pubblico, la riqualificazione del teatro civico e per il Sio, il sistema integrato dell'ospitalità, che prevede la certificazione delle strutture ricettive - per incrementare la qualità dell'accoglienza - strumenti di fidelizzazione dell'ospite, e il contrasto all'illegalità».

RETE DEL NORD A Castelsardo si pagherà dal 5 maggio e per tutto l'anno, 1 euro in bassa stagione e 2 euro da maggio a settembre negli alberghi a 3 e 4 stelle. «Stiamo lavorando come Rete metropolitana del Nord Sardegna», spiega il sindaco Franco Cuccureddu, «Sassari la introdurrà dal 2019, così come con tutta probabilità Valledoria e Sorso. La tassa rientra però in un grande progetto turistico che stiamo per chiudere, un modello esportabile a tutta l'Isola, in cui, tra le altre cose, è previsto l'acquisto di una card che restituisce immediatamente in servizi al turista l'importo speso. Per dire, l'ingresso ai musei, il noleggio delle bici, i parcheggi, le docce in spiaggia, la partecipazione agli eventi».
Cristina Cossu