Il fisico non sempre si adatta facilmente al cambio Meno sonno
più irritabilità:
è l'ora legale C i risiamo. Torna l'ora legale, la notte tra sabato e domenica alle 2, si dorme un'ora in meno e pure male. Tutta “colpa” del ritmo circadiano che, una volta spostate le lancette, va a minare la tranquillità di chi solitamente tende a svegliarsi più tardi. Se è vero che la scelta di mettere gli orologi avanti di un'ora fa risparmiare energia e guadagnare tempo libero, per molti il cambiamento si traduce in stress, nervosismo, irritabilità e malessere. Un mese fa il Parlamento Europeo ha bocciato la proposta di abolizione arrivata da un gruppo di eurodeputati del Nord Europa che, studi scientifici alla mano, hanno cercato di portare l'attenzione sulle conseguenze dell'alternanza tra ora solare e quella legale sulla salute dell'uomo. Non si è arrivati a una decisione unanime e quindi si va avanti, ma è stata comunque approvata una valutazione approfondita.
EFFETTI Ma ecco quali sono le conseguenze psicofisiche di una prassi che in Italia va avanti dal 1966, dopo essere stata introdotta come misura per il risparmio energetico durante la prima e la seconda guerra mondiale. Pare che dormire un'ora di meno non limiti il debito di sonno a quel giorno soltanto. Uno studio pubblicato su Neuroscience Letters dimostra che il passaggio è, per la maggior parte delle persone, molto più lungo. Tutto ruota intorno al ritmo circadiano, ovvero l'orologio interno che regola molt e funzioni cicliche del nostro corpo coinvolgendo la melatonina, una sostanza che viene sintetizzata quando è buio e favorisce il sonno. Durante il periodo in cui vige l'ora legale, il sole sorge più tardi e la sera arriva più tardi confondendo l'organismo su quali siano i tempi giusto per riposare. I mattinieri ne risentono di meno ma alcuni impiegano fino a tre settimane per abituarsi.
CONCENTRAZIONE Dormire meno e dormire male si traduce immediatamente in perdita di concentrazione e di produttività, soprattutto sul lavoro. Il Journal of Applied Psychology si è preso la briga di analizzare le ricerche fatte dagli americani su Google il lunedì successivo all'entrata in vigore dell'ora legale. Il risultato? Il 3 per cento di ricerche in più legate ai social e quindi non al lavoro. Anche il New England Journal of Medicine sostiene che l'effetto si farebbe sentire nei sette giorni successivi e aggiunge che ci sarebbe anche un aumento del 5 per cento degli infarti. Un punto in meno invece per l'istituto Karolinska di Stoccolma. Le persone che potrebbero maggiormente risentire del cambio dell'ora sono i cardiopatici e chi ha disturbi del sonno e dell'umore.
PICCOLI RIMEDI Per cercare di contrastare gli effetti negativi del nuovo orario, si potrebbe anticipare la sveglia nei giorni precedenti e andare a dormire un po' prima la sera. Se non si riesce a prendere sonno, Assosalute consiglia di assumere sedativi leggeri per favorire il riposo come passiflora e valeriana; consumare pasti leggeri a cena ed evitare alcolici, caffeina e cioccolato per non influenzare il ciclo sonno-veglia; assumere integratori come il magnesio per ritrovare il giusto equilibrio e contrastare nervosismo e irritabilità e svolgere attività fisica al mattino e all'aria aperta. Evitare di fare sport prima di andare a letto poiché si stimola il sistema nervoso e non si favorisce il rilassamento. Nei giorni successivi, quindi da lunedì, sarebbe meglio non lasciarsi convincere dalle serate più luminose per ritardare l'orario del riposo e adottare invece una corretta alimentazione: pane, pasta, riso e orzo conciliano il sonno grazie al triptofano.
Grazia Pili