Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il ministro Calenda: «Imminente la pubblicazione del sito». Reazioni indignate Scorie nucleari, cres

Fonte: L'Unione Sarda
23 marzo 2018

Il ministro Calenda: «Imminente la pubblicazione del sito». Reazioni indignate Scorie nucleari, cresce l'apprensione

«Sia schietto e sincero, come sempre: il Governo pensa davvero alla Sardegna come unico sito di stoccaggio delle scorie nucleari?». È la domanda posta dal giornalista sardo Guido Garau al ministero dello Sviluppo economico Carlo Calenda che poco prima in un tweet aveva annunciato l'imminente pubblicazione della mappa dei siti adatti per deposito nucleare: «Non è atto discrezionale del Governo ma il termine di un lungo processo tecnico. C'è stato un enorme ritardo che mette a rischio accordi con paesi che tengono il materiale», aveva scritto Calenda.
Due ore dopo il ministro aveva risposto a Garau: «Di Sardegna non ho parlato non conosco le località incluse nella mappa. La valutazione è stata tecnica e non politica». Poi ha aggiunto: «Tutti i paesi europei gestiscono i loro rifiuti radioattivi. Noi siamo più furbi? Glielo spieghi tu che devono tenersi i nostri a tempo indefinito?». Garau aveva replicato: «Non lo nego. Come mi risulta altrettanto evidente che l'isola sia un'area di forte interesse turistico proprio per la sua natura incontaminata».
Le parole del ministro hanno suscitato reazioni indignate nell'Isola, che da tempo si è opposta a tutti i livelli, anche con un referendum, all'ipotesi di un deposito nazionale delle scorie nucleari. «Sarebbe un colpo ulteriore alla nostra economia», ha commentato il capogruppo dell'Udc in Consiglio regionale Gianluigi Rubiu. Progetto AutodetermiNatzione ha annunciato, attraverso il suo portavoce Anthony Muroni, «la mobilitazione di tutte le sue componenti, storicamente impegnate nella battaglia #nonucle». «Toglieteci la nostra terra, l'incontaminazione del nostro territorio, la genuinitá dei nostri prodotti, e non ci rimarrà più nulla», ha detto Daniele Caruso (Movimento Sociale Sardo). Per Attilio Dedoni (Riformatori) «Calenda è in malafede quando afferma che la decisione riguardo il sito che dovrà ospitare il deposito è tecnica e non politica».