La Giunta aveva rimosso illegalmente il patron di Coimpresa
Il Tar ricolloca l'imprenditore Gualtiero Cualbu sulla poltrona del cda dell'Ente lirico di Cagliari.
L'imprenditore Gualtiero Cualbu potrà riprendere il suo posto all'interno del consiglio di amministrazione del Teatro lirico di Cagliari. Lo ha deciso il Tar della Sardegna. La Giunta regionale aveva illegittimamente revocato la sua nomina - quale rappresentante della stessa Regione - all'interno dell'ente che dirige la macchina-teatro. A Cualbu era stata sfilata la poltrona in pieno caso Tuvixeddu e su quella poltrona oggi potrà riaccomodarsi. Al posto di Giorgio Baggiani, docente del Conservatorio.
Ieri, il Tar (presidente Francesco Scano, relatore Antonio Plaisant), ha accolto il ricorso proposto da Cualbu contro il provvedimento col quale la giunta guidata da Renato Soru - il 16 gennaio di quest'anno - aveva revocato la sua nomina, in rappresentanza della Regione, all'interno del cda del Lirico. Revoca «per sopravvenuta incompatibilità oggettiva», ovvero era cessato il rapporto di fiducia tra Cualbu e i vertici della Regione. Il motivo è noto, quel durissimo contenzioso aperto davanti al Tar dalla società Coimpresa, di cui Cualbu è stato legale rappresentante, e la Regione, sui vincoli paesaggistici imposti sulle aree di Tuvixeddu e Tuvumannu.
LA VICENDA La Giunta aveva scelto l'imprenditore per essere rappresentata nell'Ente Lirico il 2 agosto 2006. Sei giorni dopo, era arrivato il decreto dell'allora assessore alla Pubblica istruzione, Elisabetta Pilia, che bloccava i lavori avviati da Coimpresa a Tuvixeddu. Una battaglia ancora in corso, in attesa della decisione del Consiglio di Stato. Coimpresa si è sempre opposta all'applicazione dei vincoli della Regione sulle aree, annullati nel febbraio scorso dal Tar. Quella sentenza era stata subito impugnata dalla Regione davanti al Consiglio di Stato. Venerdì 30 maggio il Consiglio si pronuncerà sulla legittimità dei vincoli.
Quel ricorso al Tar era stata la ragione per la quale, secondo la Giunta, Cualbu non poteva più rappresentarla nel Lirico. Il ricorso, ma anche le dichiarazioni sulla vicenda rilasciate alla stampa da Cualbu (frasi «penalizzanti l'immagine dell'amministrazione regionale») avevano portato l'esecutivo a cancellare la nomina. Cualbu aveva subito impugnato il provvedimento davanti al Tar, ritenendo che la causa delle revoca del suo incarico non rientrava tra le ipotesi tassative previste nello statuto dell'Ente lirico per poter allontanare un componente del cda. Inoltre, sempre secondo Cualbu, il provvedimento di revoca era illegittimo poiché da tempo non ricopriva più nessun incarico nella società Coimpresa.
LE MOTIVAZIONI Il Tar ha annullato il provvedimento della Regione perché «la revoca di un incarico non fiduciario deve necessariamente fondarsi su elementi oggettivamente significativi di uno scorretto esercizio delle funzioni esercitate dal nominato all'interno dell'ente che contribuisce ad amministrare, mentre nessun rilievo assumono vicende inerenti i suoi rapporti con l'ente nominante» e perché «le richiamate vicende riguardano dichiarazioni a organi di stampa, esercizio del diritto di libera manifestazione del pensiero». Le iniziative giudiziarie sono state intraprese «non a titolo personale, bensì in qualità di rappresentante legale della Coimpresa».
RISARCIMENTO La sentenza del Tar è immediatamente esecutiva, Cualbu può riprendere subito il suo posto nel consiglio del Teatro. Cualbu ha diritto anche al risarcimento del danno subito, ovvero all'indennità che avrebbe percepito dalla data di revoca della nomina fino a ieri. Ogni gettone vale circa 140 euro netti, una cifra praticamente simbolica, compenso che per giunta alcuni consiglieri dell'Ente vorrebbero venisse azzerato. Un ultimo dettaglio: la Giunta sarà chiamata a restituire una cifra pari all'indennità corrisposta al consigliere Baggiani, scelto in sostituzione di Cualbu.
ENRICO PILIA
24/05/2008