VILLANOVA
. Una batteria rendeva all'apparenza regolare il parcheggio nell'area pedonale
Sosta con truffa: denunciato Il disco orario dentro l'auto scattava da solo ogni 30 minuti
Contro le restrizioni su viabilità e sosta nelle aree pedonali e nelle Ztl si può sempre fare ricorso alla tecnologia e, soprattutto, all'inventiva. Come aggirare le limitazioni senza incorrere in una multa e, magari, nella decurtazione dei punti sulla patente? Utilizzando un sistema elettrico che, apparentemente, rende regolare la posizione del veicolo. È accaduto in uno dei rioni storici, ma qualcuno si è accorto del presunto imbroglio e ora Riccardo Farci, 52enne di Assemini, è accusato di truffa.
LA SOSTA Via San Giovanni, Villanova, antico quartiere cittadino, strada nella quale l'accesso delle auto è sottoposto a rigide limitazioni. Le telecamere sistemate dal Comune sono sempre accese e i controlli frequenti, la sanzione è dietro l'angolo. Difficile farla franca. Da qualche tempo però diverse persone che vivono lì attorno hanno notato un'Alfa Romeo Gt che resta parcheggiata a lungo ai lati della pavimentazione nonostante la segnaletica verticale spieghi ci si trovi in un'area pedonale dove solo in orari ben precisi sono consentiti il carico e lo scarico delle merci (quindici minuti) e il posteggio per i residenti (mezz'ora). I proprietari delle abitazioni hanno cominciato a porsi domande quando si sono resi conto che, nonostante i minuti passassero, il disco orario all'interno del veicolo segnava un orario di inizio sosta regolare.
IL SISTEMA A quel punto qualcuno ha deciso di chiamare la polizia municipale. Gli agenti inviati dal Comando si sono avvicinati, hanno osservato il veicolo e dato uno sguardo al disco orario: non era di cartone, con al centro la classica rotellina da girare manualmente per fissare l'ora di arrivo, ma elettrico. Ecco spiegato tutto: si trattava di un sistema attraverso il quale ogni mezz'ora la macchinetta faceva scattare avanti di trenta minuti l'orario così che l'auto fosse sempre in regola. Ingegnoso, ma vietato.
I VIGILI Infatti i vigili urbani, una volta capito cosa stava accadendo, sono rimasti lì intorno, hanno atteso per circa un'ora e venti l'arrivo del proprietario e, quando è comparso, si sono fatti vedere. Gli hanno chiesto di aprire il veicolo, quindi hanno controllato quello “strano” disco orario e hanno scoperto che al suo interno si trovava una batteria grazie alla quale, secondo le attuali ricostruzioni investigative, era possibile realizzare quel particolare “giochetto”. Risultato: il macchinario è stato sequestrato e il proprietario denunciato. Il pubblico ministero Nicoletta Mari, ricevuta la segnalazione, ha aperto un fascicolo di indagine (ipotesi di reato: truffa) e sta valutando se chiedere a carico dell'uomo un decreto penale di condanna. Nel caso, starà all'avvocato difensore Michele Ibba decidere quale strada difensiva seguire.