Coordinamento dei consorzi
Il lungo asse dello shopping del centro di Cagliari unito da un unico nome: “Comitato di coordinamento dei consorzi”. La firma ufficiale davanti al notaio è arrivata pochi giorni fa, per unire sotto un'unica sigla ben quaranta milioni di euro di fatturato e 800 persone operative in oltre 250 punti vendita: sono queste le cifre del mondo del commercio delle vie Alghero, Garibaldi e Manno e lungo il Corso Vittorio Emanuele. Tutte riunite in due consorzi: quello “Insieme” guidato da Franco Fozzi e “Asco” da Fulvio Zedda. «Siamo per la prima volta davvero uniti, ma in particolare aperti all'ingresso di altri consorzi cittadini», spiega Fozzi: «Vogliamo avere una voce comune: dall'organizzazione degli eventi alle tematiche urbanistiche. Ogni quartiere ha i suoi problemi, le sue peculiarità ma anche la voglia di vincere la crisi del settore, in sinergia con il Comune».
Tanti gli obiettivi comuni. E se il consorzio “Insieme” opta per aperture straordinarie il giovedì notte, la “Asco” lavora su due date in particolare: una a fine giugno e una a fine luglio, non tralasciando però i progetti strutturali per chi vive in città. «Dalle infrastrutture alla gestione del parcheggio multipiano sino alle agevolazioni per clienti e operatori stessi», rileva Fulvio Zedda, «ma anche una pavimentazione unitaria che crei continuità, già solo visivamente, fra le due aree tradizionali dello shopping cagliaritano».
Tra le proposte anche alcune in fase di avviamento come la pedonalizzazione divisa in fasce orarie. «Tra fine maggio e inizio giugno - spiegano i due presidenti - dovrebbero partire le zone Ztl destinate però ad agevolare residenti, clienti e commercianti secondo fasce orarie, con la voglia di facilitare la vivibilità delle zone degli acquisti». Mentre si attende l'approvazione del bilancio comunale e con la certezza dei consueti “Shopping sotto le stelle”, non mancheranno le serate tematiche di ogni singolo consorzio. Soprattutto convenzioni e fidelizzazioni scambiabili tra le due aree di shopping. E si punta in primis al coinvolgimento dei turisti. «Stavolta andremo a prenderli a domicilio, o meglio negli hotel. Si parte dal Tanka Village, cui seguiranno di volta in volta nuovi nomi di grandi alberghi».
Ma le crociere? «Talvolta, in occasione degli approdi, abbiamo aperto ma non si guadagna nulla. Il crocerista in genere punta ai souvenir, non ad abbigliamento, calzature o valigie. E stare aperti costa».
BEATRICE SADDI
24/05/2008