La Sala riunioni della Commissione Pari Opportunità dedicata a Dina Dore, vittima di femminicidio nel 2008
Una targa dall’importante valore simbolico contro i maltrattamenti e le violenze sulle donne. Nella giornata dell’8 marzo, la sala riunioni della Commissione Regionale per le Pari Opportunità di Cagliari è stata intitolata a Dina Dore, donna e madre di Gavoi, vittima di femminicidio. Alla presenza dei presidenti della Giunta Francesco Pigliaru, del Consiglio Gianfranco Ganau e della Commissione pari opportunità Gabriella Murgia, di assessori, consigliere e consiglieri regionali e delle commissarie, la sorella di Dina Dore, Graziella, ha svelato la targa che intitola la sala alla figura divenuta simbolo dell’odiosa persecuzione quotidiana contro le donne, di cui la giornalista Maria Francesca Chiappe ha ricordato i fatti, a dieci anni dall’accaduto.
La presidente della Commissione pari opportunità, Gabriella Murgia, ha aperto la cerimonia dichiarando che «Dina Dore rappresenta simbolicamente tutte le donne, non solo sarde, vittime di efferata violenza di genere. La targa della Sala comparirà anche negli atti amministrativi di convocazione delle assemblee ed ha pertanto anche un valore di richiamo comunicativo, a protezione dei diritti di genere a carattere regionale. La targa rappresenta la volontà di tenere acceso il dibattito pubblico su ogni fenomeno di abuso psicologico e fisico perpetrato sulle donne, non soltanto per rieducare al sentimento del rispetto umano, ma per richiedere maggiore severità contro chi si macchia di femminicidi».
«Il compito delle Istituzioni è intervenire nella maniera più utile a cominciare dai centri antiviolenza, che ci impegniamo a continuare a sostenere e finanziare» ha detto Francesco Pigliaru, ricordando Dina Dore e ringraziando la sorella Graziella. «Ma siamo consapevoli – ha proseguito il Presidente – che il rispetto, la parità di genere, il rifiuto di ogni tipo di violenza nascono dalla cultura, dall’educazione. E anche su questo fronte il grande investimento che abbiamo voluto fare con il progetto Iscol@ è uno strumento prezioso. I laboratori avviati nelle nostre scuole servono anche per far passare i messaggi giusti – ha concluso Francesco Pigliaru – per favorire quel cambio di mentalità che ci auspichiamo avvenga nel più breve tempo possibile».
L’assessore della Sanità a Politiche sociali, Luigi Arru ha menzionato la logica di fare rete intorno ai centri antiviolenza, per i quali si è lavorato al fine di aumentare i numeri e le risorse, per garantire al meglio e uniformemente in tutti i territori accudimento e presa in carico. L’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu, si è invece impegnato a creare le condizioni istituzionali affinché per i comuni della Sardegna l’8 marzo diventi l’occasione di eventi importanti che servano a riflettete e rilanciare il tema.
L’intitolazione della Sala a Dina Dore, proposta dalla Commissione Pari Opportunità e fatta propria dal presidente Pigliaru, è stata approvata nel corso dell’ultima seduta della Giunta regionale.