Parlamentari al primo mandato e uscenti che tornano a Roma: i 25 eletti
Otto senatori e diciassette deputati: è questa la squadra sarda uscita vittoriosa dalle Politiche del 4 marzo.
I venticinque nuovi parlamentari valgono il 10,33 per cento dei 242 candidati che si sono presentati alle urne divisi in sedici liste. Il numero più alto di seggi – pari a sedici – lo ha conquistato il Movimento Cinque Stelle, prima forza della regione con oltre il 40 per cento di consensi. Tre eletti a testa per Pd e Forza Italia che a questa tornata elettorale hanno raccolto un bottino magrissimo: i dem non sono andati oltre il 20 per cento, come successo al partito nel resto del Paese; in Sardegna, invece, gli azzurri hanno sì superato la Lega, a differenza del dato medio nazionale, ma restando al di sotto delle aspettative pre-voto.
Nell’Isola il primo record dei Cinque Stelle è dato dalla vittoria in tutte le nove circoscrizioni uninominali, dove alle urne si presentava un solo candidato per partito o coalizione, come imposto dal Rosatellum bis. I ribattezzati ‘sardi famosi‘, ovvero i candidati scelti dal movimento e non passati dalle Parlamentarie interne, non hanno lasciato un solo seggio agli avversari. Nei sei collegi per Montecitorio questi gli eletti: il velista Andrea Mura (Cagliari); l’avvocata Mara Lapia (Nuoro); il funzionario Sfirs e blogger Pino Cabras (Sulcis); il pastore-allevatore Luciano Cadeddu (Oristano); il legale civilista Mario Perantoni (Sassari); il giornalista Nardo Marino (Olbia). Su Palazzo Madama hanno vinto invece il professore-scrittore Gianni Marilotti (Sud Sardegna); il commercialista Emiliano Fenu (Centro); la poetessa Maria Vittoria Bogo. Per tutti è il primo mandato nelle istituzioni, sebbene Cabras e Marilotti si erano candidati alle Regionali del 2014 con Sardegna Possibile di Michela Murgia.
Nelle due circoscrizioni plurinominali per la Camera, M5s ha conquistato cinque seggi: mandato bis per i deputati uscenti Emanuela Corda e Andrea Vallascas che hanno corso nel Centro-Sud dove risulta eletta pure la terza in lista, Lucia Scanu, alla prima esperienza politica. Nel collegio Centro-Nord hanno staccato il biglietto per Roma Alberto Manca, dipendente del Corpo forestale, e la disoccupata Paola Deiana, anche loro senza mandati politici alle spalle. Nessuna elezione precedente nemmeno per Ettore Licheri, avvocato di Sassari, e per Elvira Lucia Evangelista: i due erano candidati nella circoscrizione unica regionale.
A Roma torna la deputata uscente del Pd, Romina Mura (collegio Centro-Sud), che ha corso anche nel collegio uninominale del Sulcis, chiudendo al 15,20 contro il 45,74 di Cabras (M5s) e il 30,56 di Viviana Latini, la dirigente medico dell’ospedale di Carbonia candidato con Forza Italia. In quota Pd rieletto pure Giuseppe Luigi Cucca, senatore uscente e segretario dei dem sardi. A Montecitorio, sempre coi dem isolani, approda Gavino Manca, il renziano di Sassari, consigliere regionale alla terza legislatura.
Forza Italia ha eletto invece Ugo Cappellacci e Pietro Pittalis alla Camera ed è riuscita a riconfermare al senatore l’uscente Emilio Floris. Cappellacci era anche candidato nell’uninominale di Cagliari (è stato sconfitto dal velista Mura) e al pari di Pittaslis lascia lo scranno in Consiglio regionale.
Sulla carta nel collegio Centro-Sud per Montecitorio si sarebbero dovuti assegnare sei seggi, compreso quello che va al dentista di Cagliari Guido De Martini, leghista della prima ora, unico salviniano eletto nell’Isola. Invece i posti sono diventati sette per il complicato conteggio del sistema proporzionale: a Montecitorio dovrebbe così arrivare anche Salvatore Sasso Deidda, coordinatore regionale dei Fratelli d’Italia, unico incerto di questa rosa. Perché su l’attribuzione del seggio l’ultima parola spetta all’Ufficio elettorale della Corte d’appello di Cagliari. E se per caso gli Fdi dovessero perdere la casella, il diciassettesimo deputato della Sardegna diventerebbe il capolista della Lega nel Centro-Nord, il gallurese Dario Giagoni.
Infine in Sardegna conquista il seggio pure il segretario regionale del Psd’Az, Christian Solinas, alleato della Lega in queste Politiche e capolista al Senato delle camicie verdi nella circoscrizione unica regionale. A Solinas, proprio per via dell’accordo politico nell’Isola, Matteo Salvini aveva garantito il seggio sicuro in Lombardia, nell’eventualità che il risultato sardo fosse deludente, tale da non garantire l’elezione. Invece la Lega, anche senza il simbolo del Psd’Az, ha superato il 10 per cento. Solinas è eletto nell’Isola e non a Milano perché il Rosatellum obbliga, in caso di più candidature, a scegliere la circoscrizione dove si è preso il risultato peggiore. E la Lega, ovviamente, è andata peggio in Sardegna rispetto alla Lombardia. Sull’elezione dei venticinque parlamentari sardi manca ancora l’ufficialità, con la formale proclamazione attesa nei prossimi giorni. Ma i giochi sono chiusi.