Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Rifiuti, rinvio sul ritiro porta a porta

Fonte: L'Unione Sarda
1 luglio 2009

Differenziata. Il provvedimento della Giunta prevede un appalto della durata di 9 anni

Salta l'accordo sulla delibera, a pronunciarsi sarà il Consiglio

Le perplessità arrivano soprattutto da Forza Italia e Udc: «Preoccupati dai disagi che dovranno affrontare i cittadini dei rioni popolari».
Alla fine a pronunciarsi sul mega-appalto da nove anni per gestire la raccolta differenziata dei rifiuti sarà il Consiglio comunale. Ieri le oltre tre ore di discussione in commissione Pianificazione, infatti, non sono state sufficienti a raggiungere un accordo in maggioranza, dove sono ancora tanti i dubbi sulla presunta eccessiva durata del contratto e sull'estensione all'intera città dell'obbligo del sistema di raccolta “porta a porta”.
LE INNOVAZIONI Una novità che farebbe sparire i cassonetti dalle strade, imponendo una rivoluzione in grado di cambiare per sempre le abitudini dei cittadini e di far raggiungere al Comune la percentuale minima (60 per cento, dal 2010) dei rifiuti da smaltire separatamente. A far discutere, infine, sono anche le tre isole ecologiche che la delibera varata dalla Giunta e ora all'attenzione del Consiglio individua come piattaforme per un primo trattamento della spazzatura da avviare poi agli inceneritori e ai vari centri di raccolta.
LA COMMISSIONE L'incontro di ieri, al quale il presidente Edoardo Tocco aveva invitato anche tutti i capigruppo, ha riconfermato le posizioni da tempo in campo: «Perplessità sono state espresse praticamente da tutti i gruppi - dice Tocco - soprattutto sulla durata dell'appalto, anche se ci rendiamo conto che il discorso dell'assessore sui benefici che una continuità di questo tipo può assicurare non sono campati in aria». Ancor più nette le posizioni a proposito della raccolta porta a porta: «Difficile, soprattutto nelle zone popolari e del centro storico - conclude Tocco - come si fa a tenere la spazzatura in casa per un paio di giorni quando si vive in 30/40 metri quadri?». Una perplessità esplicitata in maniera ancor più netta dall'esponente dell'Udc Massimiliano Tavolacci: «Non possiamo assumerci la responsabilità di creare un caos di questo tipo - ha detto - la proposta di delibera va rivista».
L'ASSESSORE Dall'assessore alla Pianificazione dei servizi Gianni Giagoni è arrivata una sostanziale disponibilità al dialogo: «Anche se dev'essere chiaro che gli obiettivi devono essere raggiunti, pena commissariamento del servizio - ha ricordato - dobbiamo essere guidati esclusivamente dalla consapevolezza che dobbiamo ottenere i risultati previsti dalla legge. Affronteremo serenamente la discussione in Consiglio e poi assumeremo le decisioni conseguenti alle indicazioni che arriveranno». ( a. mur. )

01/07/2009