I lavori riflettono tutte le indicazioni fornite dal Cagliari Così diversi ma simili Saranno coperti, comodi, moderni
Non sarà una scelta facile, ma felice, questo è sicuro. La palla passa alla città che ieri si è riunita al Lazzaretto per ammirare i tre concept per il nuovo stadio di Sant'Elia presentati dagli studi di progettazione indicati dal Cagliari Calcio. Qualunque sia la decisione della società rossoblù, il capoluogo avrà uno stadio moderno, funzionale, coperto in tutti i settori, capiente, aperto tutti i giorni della settimana, fortemente legato al quartiere e al mare, in grado di ospitare partite di altissimo livello e confortevole.
LINEE GUIDA I tre studi internazionali (ma con forti radici sul territorio italiano) hanno lavorato sulle linee guida che lo special team rossoblù, guidato da Stefano Signorelli, aveva indicato. Su quelle, Tractebel-Engie, J+S con One Works e Sportium si sono fatti preferire a circa 25 concorrenti. È stato uno dei tanti passaggi di una galoppata entusiasmante sulle ali di un sogno che forse fra nove mesi potrà entrare nella fase operativa. La città dovrà approvare il progetto e bandire la gara.
CAPIENZA Ieri, però, ad aggiungere un motivo di interesse in più è arrivata la notizia che Cagliari ha una grande opportunità: se l'Italia otterrà l'organizzazione dell'Europeo 2028, uno stadio di livello Uefa4 come quello che sta nascendo non potrà certo essere escluso. Anche per questo, tutti e tre i progetti in embrione hanno una capienza di 24.000 ed è già prevista la variante che potrebbe arrivare (anche con un'aggiunta temporanea ma armonica), a 30.000.
INTEGRAZIONE Le peculiarità che i tre impianti avranno in comune rispecchiano le indicazioni date dal Cagliari, e - passaggio fondamentale nel modus agendi della società di Tommaso Giulini - già discusse con Comune e Regione. Lo stadio è il fulcro del progetto di rinascita e riqualificazione dell'area costiera e del quartiere di Sant'Elia ed è giusto che tutto sia armonizzato. Per questo, l'area esterna allo stadio è vista da tutti come una piazza dove praticare sport all'area aperta e ritrovarsi anche quando non c'è partita
CARATTERISTICHE Oltre alla capienza, tutti sono dotati di copertura totale (il sole e la pioggia sono, a seconda delle stagioni, il problema del pubblico), tutti hanno la zona museale, gli store rossoblù, bar, ristorante panoramico servizi igienici dappertutto (rispetto al vecchio Sant'Elia una vera rivoluzione), gli sky box che hanno debuttato alla Sardegna Arena. L'impianto provvisorio è una via di mezzo tra passato e futuro.
IL DISTACCO In tutti e tre i progetti, ciò che spicca è l'abisso concettuale che separa il vecchio Sant'Elia dal nuovo. D'altra parte, in mezzo ci sono oltre cinquant'anni di evoluzione del concetto di stadio, di progresso tecnologico nei materiali e nelle tecniche ingegneristiche. La partita si vedrà bene da tutti i settori, i parcheggi per i protagonisti e gli operatori saranno coperti, tribuna e sale stampa saranno dallo stesso lato degli spogliatoi. Lo stadio diventa un luogo dal quale ammirare la partita ma anche il panorama, dove gioire e tifare, ma anche socializzare nel “terzo tempo” e dormire, vista la presenza di un hotel (integrato o attiguo). Benvenuti nel futuro.