VIA AVOGADRO.
Mai completato il trasferimento da Area al Comune
Inquilini senza diritti La proprietà è un rebus: vietato acquistare casa
Versano regolarmente il canone d'affitto al Comune (morosi a parte), usufruiscono della manutenzione ordinaria degli appartamenti quando spunta l'emergenza, ma gli inquilini della palazzine di via Avogadro, nel cuore del quartiere popolare e popoloso del Cep, si scontrano da anni con problemi insormontabili. Impossibili, almeno per ora, da risolvere.
Degli agognati interventi straordinari per riqualificare i cinque palazzi dai mattoni rossi che il tempo ha inevitabilmente invecchiato, non si vede la luce. E la riqualificazione delle case in cui un centinaio di famiglie risiede da decenni, costruite negli anni Settanta per ospitare gli sfrattati di via Ticino ma anche alcune cooperative per i militari, resta un sogno infranto.
LA SPERANZA Diversi inquilini vorrebbero acquistarle, le loro case. Desidererebbero avviare le pratiche per l'acquisto degli appartamenti di novanta e novantacinque metri quadri in cui vivono da una vita, ma hanno dovuto fare i conti con gli ostacoli della burocrazia. L' immobiliare Comune non riesce a dare risposte. E più di uno, tra i residenti di via Avogadro, si lascia andare a ipotesi più o meno colorite. «Controversia mai risolta tra Area, ex proprietaria delle case e l'attuale proprietà, il Comune». Sarebbe questa la causa di tutti i mali. Area smentisce. Un solerte impiegato, raggiunto al telefono, controlla i dati e risponde categorico: «Non sono palazzine nostre, noi non c'entriamo nulla». L'assessora municipale al Patrimonio, Luisa Anna Marras, conferma «la situazione è ingarbugliata». E spiega: «Le palazzine non sono mai state trasferite definitivamente, facciamo la manutenzione non impegnativa, nella lista dei nuovi finanziamenti è previsto anche il restauro».
LE DIFFICOLTÀ Insomma, sarebbe proprio il mancato trasferimento da un ente all'altro a mettere i bastoni fra le ruote a chi vorrebbe diventare proprietario dell'appartamento. «Anni fa - ricordano due anziani inquilini - il Comune ha sistemato la recinzione. Prima qui era tutto aperto, questi spiazzi erano terra di nessuno. Sono stati fatti lavori nei balconi malconci per la messa in sicurezza ma la riqualificazione si fa attendere».
I MOROSI Mentre il Comune incassa gli affitti in base al reddito. Più precisamente al cumulo di reddito, visto che per le case popolari gli inquilini versano un canone in relazione alle entrate di tutti i componenti della famiglia. Non tutti versano. I morosi sarebbero una trentina. Al Comune mancano all'appello oltre centomila euro di affitti non versati, altri 86mila sono i debiti con Equitalia. Cifre che dovranno però essere aggiornate in primavera, a marzo-aprile con la nuova denuncia dei redditi.
A. Pi.