PIRRI. In Aula un emendamento per evitare uno stop
Slitta ancora la decisione sulla lottizzazione Ambu a Pirri. Nell'ultima seduta del Consiglio comunale la Giunta aveva portato in Aula una proposta di variante per chiedere ai costruttori di rivedere il progetto da 75 mila metri cubi, con sei torri da sette piani (due da cinque e due caseggiati bassi per negozi e servizi che prenderanno il posto delle sterpaglie) tra via Montecassino, via Segurana e via Su Planu. Il piano di lottizzazione ha già ricevuto pareri favorevoli dalla Regione e non sembra possibile che a questo punto dell'iter il Comune possa bloccare l'intervento, però ci sono tante valutazioni in corso e si è deciso di prendere ancora tempo.
«Nella precedente seduta abbiamo chiesto tempo per approfondire la pratica, solo i membri della commissione Urbanistica avevano potuto studiare il piano nel dettaglio - spiega il capogruppo Pd Fabrizio Rodin - c'è la necessità di dare speditezza alla pratica, ma anche di valutare bene tutti gli aspetti». La fase di studio non si è ancora conclusa e ieri si è deciso di non trattare l'argomento durante il Consiglio comunale. È d'accordo con Rodin anche il capogruppo di Forza Italia Stefano Schirru. «Concordiamo sul rinvio richiesto per fare approfondimenti e poter esercitare il diritto di voto in maniera approfondita, non superficiale - spiega - noi siamo comunque favorevoli a quel piano perché tende a riqualificare un'area che ne ha bisogno». Favorevole anche il presidente della Municipalità di Pirri perché l'intervento consentirebbe di completare la viabilità.
Per difendere la linea della Giunta arriverà in Aula un emendamento della commissione Urbanistica che ha l'obiettivo di evitare uno stop alla pratica. «La proposta prevede che le modifiche presentate rientrino all'interno dello stesso iter per non allungare i tempi e accelerare il più possibile quello che compete al Comune», spiega il presidente Matteo Lecis Cocco Ortu.
Il testo preparato dalla commissione segue le indicazioni date dall'assessora all'Urbanistica Francesca Ghirra, specificando che gli spazi che i costruttori dovranno cedere alla collettività dovranno essere il più possibile fruibili dagli attuali residenti di quell'area.
Marcello Zasso