Rassegna Stampa

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Migranti, attentati e Cpr di Macomer: ecco il superpiano sicurezza per la Sardegna del ministero deg

Fonte: web Vistanet Cagliari
28 febbraio 2018

Migranti, attentati e Cpr di Macomer: ecco il superpiano sicurezza per la Sardegna del ministero degli Interni

Dopo poco più di un mese dalla visita a Nuoro del ministro dell’Interno Marco Minniti, centrata sulle richieste di maggior sicurezza nei territori, è arrivata la firma dell’accordo per la promozione della sicurezza integrata nel quale si andranno ad inserire gli annunciati Patti territoriali. Questo pomeriggio al Viminale hanno siglato l’intesa il presidente Francesco Pigliaru, il ministro Minniti insieme alla prefetta di Cagliari Tiziana Costantino, presenti gli assessori degli Affari generali Filippo Spanu e degli Enti locali Cristiano Erriu con il sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu.
Lo scorso 18 gennaio Pigliaru e Minniti, nel corso della visita del Ministro a Nuoro e in particolare nell’incontro con i presidenti di Cal e Anci e con una folta delegazione di sindaci, avevano concordato infatti la stipula di Patti territoriali sulla sicurezza per contrastare il fenomeno degli attentati ai danni degli amministratori locali. I Patti, di cui l’accordo è la cornice, saranno declinati localmente per rispondere alle singole esigenze dei differenti territori in cui si andranno ad applicare. L’obiettivo generale è quello di migliorare la qualità della vita favorendo l’inclusione sociale, l’integrazione dei migranti regolari e dei richiedenti asilo, e, nel complesso, innalzando i livelli di sicurezza e conseguentemente contrastando le situazioni di illegalità.


Sul fronte dei flussi migratori in arrivo dall’Algeria, una particolare attenzione viene rivolta al Cpr di prossima apertura a Macomer, all’interno dell’ex struttura carceraria.
Minniti con il sindaco di Macomer Antonio Succu

Vengono previsti il rafforzamento dei sistemi di videosorveglianza e della interconnessione, a livello territoriale, delle sale operative delle Polizie locali con le sale operative delle forze di polizia, settore nel quale si registrano significativi esempi di sinergie e collaborazioni che sono alla base di un’incisiva attuazione delle politiche di sicurezza integrata. In tale ambito si potrà promuovere, in favore dei Comuni, l’adozione di misure di sostegno per l’adeguamento tecnologico delle ‘centrali’ esistenti o per la creazione di nuovi sistemi. Le iniziative da assumere dovranno anche essere finalizzate a garantire che gli apparati di videosorveglianza realizzati da parte degli Enti locali si inseriscano in un circuito complessivo in grado di dialogare ed interagire.

A tal fine la Regione ha già destinato oltre 7 milioni di euro per il collegamento in fibra ottica alla Rete Telematica Regionale delle sedi comunali. La Giunta Pigliaru ha deciso di modificare l’articolazione finanziaria dell’Asse prioritario II del POR FESR, assegnando una parte delle economie derivanti dal Piano Tecnico (circa 25 milioni di euro) per la realizzazione della Banda Ultra Larga a favore dei nuovi interventi per le reti di videosorveglianza da destinare ai Comuni in ragione dei fabbisogni rappresentati dal sistema delle Autonomie locali con particolare riferimento agli ambiti ottimali costituiti da Unioni di Comuni. La Regione Sardegna si impegna ad affiancare i Comuni che, nell’ambito dei Patti per l’attuazione della sicurezza urbana, intendano avanzare richieste di accesso al finanziamento ai fondi statali per l’installazione di sistemi di videosorveglianza.

Nell’Accordo sottoscritto oggi si fa riferimento inoltre all’estensione al territorio della Sardegna del Numero unico di emergenza europeo 112 (cd.112 NUE). La Regione si impegna in particolare ad avviare il Servizio ‘112 NUE’, previo specifico accordo col Ministero dell’Interno, secondo il modello della centrale unica di risposta.

Saranno avviati progetti di inclusione sociale, con l’obiettivo del miglioramento della qualità della vita, e di riqualificazione socio-culturale delle realtà territoriali individuate maggiormente in sofferenza. Su questo specifico tema, la Regione si impegna a dare piena attuazione ad alcune misure di finanziamento già programmate direttamente o attraverso gli Enti locali: ‘Lavoras’, Investimenti territoriali integrati (ITI), REIS (reddito di inclusione sociale), bando ‘Includis’ e ‘Prendere il volo’.

Verranno potenziate iniziative di prevenzione e contrasto del fenomeno degli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali che saranno coinvolti per l’individuazione delle azioni coordinate ritenute maggiormente rispondenti alle necessità dei territori. Le parti concordano di realizzare congiuntamente, con le loro strutture, campagne di sensibilizzazione dei giovani, nelle scuole di ogni ordine e grado, attraverso iniziative didattiche nel campo dell’educazione alla legalità.

Il Centro di permanenza per i rimpatri, che sarà ospitato nell’ex carcere di Macomer, avrà una capienza non superiore a cento unità. Viene prevista la realizzazione di impianti di videosorveglianza e di illuminazione su tutto il perimetro della struttura. Il Ministero dell’Interno, con il Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, in relazione alla necessità di garantire le migliori condizioni di sicurezza nelle aree contigue alla struttura, si impegna a finanziare per un importo fino a un massimo di 200mila euro il potenziamento della rete di illuminazione pubblica nelle aree dell’abitato di Macomer più vicine. Lo stesso Ministero assicurerà i necessari servizi di vigilanza presso il Centro, anche eventualmente avvalendosi dei militari delle Forze Armate impiegati nell’operazione ‘Strade Sicure’. Riguardo al personale della Guardia di Finanza, viene condivisa la necessità della riattivazione della caserma di Macomer. Per raggiungere l’obiettivo il Comune di Macomer si impegna a mettere a disposizione, in comodato d’uso gratuito, uno stabile di adeguate dimensioni che sarà riadattato per l’impiego da parte della Guardia di Finanza. Per il reperimento delle risorse necessarie alla riapertura saranno promosse le indispensabili sinergie istituzionali.

La videosorveglianza del quartiere che ospita il Centro di permanenza per i rimpatri, così come degli snodi strategici e nevralgici del Marghine, rientra nei previsti ambiti attuativi del presente protocollo relativi ai sistemi integrati di controllo territoriale, cui verrà riconosciuta priorità nell’ambito degli specifici investimenti regionali.

I Comuni dell’Unione del Marghine, per i quali è stato riconosciuto ammissibile il progetto SPRAR per l’accoglienza diffusa, saranno esentati dalla istituzione di nuovi CAS, in conseguenza dell’apertura del Centro di permanenza per i rimpatri.

L’Accordo si sofferma anche sule criticità, connesse alla sicurezza, determinate dai flussi migratori non programmati. Viene stabilito l’adeguamento delle forze di sicurezza disponibili in particolare nelle aree di sbarco e nelle immediate vicinanze dei Centri di accoglienza di più rilevanti dimensioni in area urbana; Viene stabilito poi di rafforzare le azioni destinate al contrasto di fenomeni di tratta legati ai flussi.

Sono previsti interventi d’urgenza per le prime azioni di assistenza sanitaria ed integrazione sociale dei migranti per i quali la Regione Sardegna per il 2018 ha già destinato 320mila euro e l’attivazione delle strutture altamente specializzate per l’assistenza dei Minori Stranieri non Accompagnati mediante l’utilizzo di fondi nazionali e comunitari.

«Con la firma di oggi facciamo un salto di qualità nella sicurezza dei nostri territori per quanto riguarda aspetti molto importanti – ha detto il Presidente della Regione Francesco Pigliaru -. Questo succede a poco più di un mese dalla visita del ministro Minniti a Nuoro, nella quale ci siamo confrontati con i Prefetti e i rappresentanti delle Istituzioni locali – ha proseguito il presidente Pigliaru – annunciando i Patti territoriali di cui l’accordo siglato oggi è la cornice necessaria».
«Nell’accordo – ha sottolineato il sindaco di Macomer Succu – oltre alla parte generale sulla sicurezza, dove sono enunciati gli impegni di Ministero e Regione, vi è la parte specifica che conferma il Centro di Permanenza e Rimpatrio a Macomer, sul quale si è concordato un numero massimo di 100 ospiti. La struttura sarà resa funzionale al nuovo utilizzo con fondi del Ministero e sarà uno strumento di deterrenza verso gli sbarchi diretti. Il ministro Minniti è stato di parola, il Comune di Macomer ha partecipato in un quadro di accordo e sinergia interistituzionale, nell’interesse della Sardegna».