Nuove ispezioni a domicilio. Niente mastelli per la differenziata a chi non è in regola
Scoperti i fantasmi della Tari Il censimento del Comune: in 4.951 hanno evaso 10 milioni
Perfetti sconosciuti. Fantasmi che per anni hanno prodotto rifiuti nelle loro case e nelle attività commerciali e che, nella migliore delle ipotesi, hanno pagato una piccola percentuale di quel che avrebbero dovuto. La maggior parte però ha preferito tenersi alla larga dagli uffici del Comune e non versare neppure un centesimo di Tari: in tutto 2.708 evasori totali. Il censimento avviato dall'assessorato all'Igiene del suolo è stato un bagno di sangue che ha consentito di recuperare 10 milioni e 665 mila euro trattenuti dai cittadini tra il 2013 e il 2017. E non è finita qui. Perché una maxi campagna di controllo è in corso. L'ispezione avviata nei mesi scorsi si concluderà a giugno e consentirà di stanare qualche altro migliaio di furbetti. Un porta a porta prima del porta a porta. Vale a dire che alcuni incaricati dalla De Vizia - la società che si è aggiudicata l'appalto da 230 milioni per sette anni - stanno battendo la città per conto del Comune al fine di verificare il corretto pagamento della Tari. Chi non è in regola non potrà ricevere i bidoni necessari per il ritiro a domicilio perché a ogni famiglia verrà assegnato un microchip utile a monitorare la situazione.
I NUMERI La prima verifica è già stata conclusa e si riferisce al periodo compreso tra il 2013 e il 2017. Un accertamento a tavolino. «Abbiamo incrociati le banche dati e scoperto che 4.951 utenze non erano in regola», spiega l'assessora all'Igiene del suolo Claudia Medda. Di questi gli evasori totali erano 2.708 mentre altri 2243 erano iscritti agli uffici ma per superfici minori. Vale a dire che c'era chi - pur avendo una casa da duecento metri quadrati - pagava come se abitasse in una da sessanta. Tra questi, non solo privati cittadini ma anche titolari di molte attività commerciali in centro. Dopo aver girato all'ufficio Tributi la lista nera è iniziata la manovra di recupero milionaria. «La somma è già stata recuperata» spiega l'esponente della giunta.
Altra cosa è la campagna in corso. «Abbiamo girato la bancadati alla De Vizia che sta eseguendo un controllo sul territorio». Su 85 mila utenze totali solo 27.300 sono risultate in regola, mentre per le restanti 57.700 (ma le veriiche non sono ancora state completate) è stata scoperta un'evasione apri al 5 per cento. La prima causa di irregolarità è ancora una volta la mancata iscrizione al registro del Comune. «Per quel che riguarda le utenze private, si riscontra un'alta percentuale di evasione nelle case in affitto. Non sempre gli inquilini regolarizzano la loro posizione» spiega il dirigente del servizio Andrea Cossu. «Per le attività commerciali, invece, dobbiamo sottolineare che la vita media delle imprese è sempre più breve e anche per questo i controlli sono più difficili».
SANZIONI La previsione dell'assessorato è che i cittadini impiegheranno almeno un anno per abituarsi alle regole della raccolta a domicilio. Per questo l'intenzione è di potenziare i controlli e non tollerare che la nuova politica venga ignorata. «Siamo molto in ritardo risetto agli altri comuni italiani, ma sono convinta che il bello educhi al bene - continua l'assessora Medda -. Dopo un inizio difficile di sicuro le persone capiranno l'importanza di una raccolta differenziata fatta bene. E poi, grazie al microchip in futuro ognuno pagherà per quel che produce, dobbiamo solo decidere se applicare il metodo della pesatura o della frequenza». Gli incontri con i cittadini sono già iniziati: assemblee pubbliche durante le quali vengono illustrate le modalità di ritiro dei mastelli e il corretto modo di differenziare i rifiuti in casa. I primi quartieri a vedere sparire i cassonetti saranno Pirri, il Poetto, il Quartiere del Sole, La Palma e Mulinu Becciu dove la De Vizia ha già consegnato 14.200 kit per la raccolta.