Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

In Comune ora è guerra di dossier

Fonte: L'Unione Sarda
30 giugno 2009

Lettera inviata a Giovanni Battista Vargiu su alcune indennità contestate. Il dirigente presenta le sue controdeduzioni

Dopo l'esposto sull'Ask bufera sul segretario generale

Tra esposti alla Procura e alla Corte dei conti, contestazioni formali e minacce di revoca, sembra proprio che all'interno del Comune sia in corso una sorta di guerra strisciante.
Tra esposti alla Procura e alla Corte dei conti, contestazioni formali e minacce di revoca, sembra proprio che all'interno del Comune sia in corso una sorta di guerra strisciante. Nell'occhio del ciclone, questa volta, finisce il segretario generale Giovanni Battista Vargiu: lui, che nei giorni scorsi ha trasmesso alla magistratura penale e contabile un corposo dossier sulle presunte irregolarità amministrative nella gestione dell'azienda speciale Ask, è a sua volta oggetto di una contestazione disciplinare da parte del sindaco. Che, in un atto firmato alla fine del gennaio scorso, gli rimprovera di aver preteso il pagamento di un'indennità che non gli spettava. Un fatto definito «di una gravità inusitata» nell'atto di contestazione recapitato allo stesso Vargiu.
LA RICHIESTA La vicenda prende avvio nel luglio del 2008, quando il segretario scrive al sindaco Emilio Floris per chiedergli il riconoscimento dell'indennità di risultato per gli anni 2005 e 2006. Una cifra supplementare che viene in genere riconosciuta ai dirigenti che hanno raggiunto gli obiettivi assegnati loro dall'amministrazione. La richiesta viene recepita dal primo cittadino, che nel settembre dello stesso anno emette un decreto con il quale invita la struttura a «corrispondere al dottor Vargiu la retribuzione di risultato, nella misura del dieci per cento del trattamento economico in godimento». Una cifra che si aggira tra i dieci e i quindicimila euro lordi per ogni annualità.
LA VERIFICA La pratica, da subito, si arena negli uffici preposti alla verifica, quelli dell'assessorato al Personale: sempre a settembre almeno due dirigenti comunali mettono nero su bianco una dichiarazione nella quale attestano che «agli atti non risulta che nessuno abbia mai assegnato obiettivi o incarichi aggiuntivi al segretario generale». E, se manca l'assegnazione degli obiettivi, va da sé che gli stessi non possono essere stati raggiunti. Ma niente, almeno ufficialmente, succede. Tanto che alla fine di settembre qualcuno chiede al sindaco se si debba o meno procedere al pagamento dell'indennità richiesta dal dottor Vargiu.
LA CONTESTAZIONE Passano altri tre mesi e dall'ufficio del sindaco arriva una contestazione formale nei confronti del segretario: «Da un controllo del personale è emerso che Ella non ha ricevuto l'assegnazione di alcun obiettivo e non ha svolto nessun incarico aggiuntivo - scrive il sindaco - ragione per la quale, non essendosi verificato alcuno dei presupposti richiesti dal contratto, non si è dato corso ad alcun pagamento». Nel provvedimento si fa poi riferimento «a un'attività di accertamento del responsabile dell'errore nella redazione del precedente provvedimento adottato dal sindaco». Una sorta di indagine interna attraverso la quale la struttura ipotizza di risalire a chi possa aver indotto, in un primo momento, Floris ad accordare l'indennità aggiuntiva. Nella contestazione il sindaco definisce «il fatto di una gravità inusitata, vista la delicatezza del ruolo del segretario generale e della sua funzione di garante della legalità dell'azione amministrativa». Il richiamo formale contesta direttamente a Vargiu (invitandolo a fornire chiarimenti) «di aver fatto scientemente istanza di corresponsione di somme alle quali non aveva titolo, ma abbia successivamente insistito per ottenerne il pagamento nonostante sapesse che nessuno dei presupposti richiesti era esistente».
GLI EFFETTI Da fine gennaio niente è successo: a quanto è dato sapere l'amministrazione avrebbe inviato la pratica a Roma, avviando addirittura una procedura di revoca per giusta causa (anche se non risulta che l'istanza sia mai stata posta all'attenzione della Giunta comunale, che la deve adottare), ma non avrebbe poi provveduto a integrare la documentazione richiesta. Il segretario, da parte sua, avrebbe invece presentato delle circostanziate contro-deduzioni che, quasi cinque mesi dopo, sono ancora all'attenzione dell'amministrazione. Un mistero e un sintomo di una situazione non idilliaca. Con denunce e contro-denunce che partono a intervalli regolari, in un guerra che non contribuisce ad assicurare serenità all'attività amministrativa.
ANTHONY MURONI

30/06/2009