Servirebbero interventi di riqualificazione ma il Comune non ha le risorse necessarie
Da dormitorio per i migranti a mercatino del piccolo spaccio
Quella delibera, approvata a febbraio 2001, gli avrebbe dovuto rendere omaggio: dedicava a Francesco Paolo Ingrao la piazza alberata all'inizio di via Roma. Ma l'insigne esperto d'arte e collezionista, morto due anni prima, ha poco da sorridere dall'aldilà. Perché i cagliaritani continuano a chiamare quello slargo piazza Amendola e non piazza Ingrao. E perché tanti sono convinti che lo spazio non sia dedicato all'avvocato cultore d'arte nato a Lenola (provincia di Latina) e morto a Cagliari ma al suo stretto parente, il partigiano ed esponente del Partito comunista Pietro.
LA SITUAZIONE Ma un'altra cosa farebbe infuriare l'avvocato, se fosse ancora in vita. A lui, cultore del bello, è stata intitolata una piazza dove regna il degrado. Certo, la situazione è migliorata rispetto all'estate di due anni fa: allora, era diventato il dormitorio dei migranti che, volendo lasciare al più presto la Sardegna, trascorrevano la notte quanto più possibile vicino al porto. Adesso, è solo il rifugio di qualche disperato (come testimoniano i cartoni sulle panchine), attratto dalla presenza di un bagno pubblico. E, di sera, diventa uno dei punti di riferimento del piccolo spaccio.
I RACCONTI Ma le mattonelle rotte, i gradoni spostati dalle radici del maestoso ficus danno un quadro di totale abbandono. «Si sono dimenticati di noi», dice Antonio Durzu, l'edicolante che ha il chiosco nella parte finale della piazza. «Ultimamente c'è stato un miglioramento: la squadra di operai che viene qui lavora bene. Ma servirebbe qualcosa di più concreto: ci sarebbe bisogno, per esempio, di un intervento di derattizzazione». Bruno Paderi della gelateria di Peter Pan pensa ai suoi affari. «Mai avuto problemi dai frequentatori della piazza. Ma lo spazio ridotto in quel modo non invoglia certo le famiglie a trattenersi lì». C'è la sensazione di insicurezza. «Qualche cliente che abita in zona», interviene Rossella Manca del negozio di ottica, «non scende a portare l'immondezza perché non si sente sicuro. È davvero un peccato che in pieno centro ci sia una zona non controllata».
I FREQUENTATORI In realtà, almeno due sere alla settimana la piazza assume un volto rassicurante: il giovedì e la domenica è il ritrovo delle badanti ucraine (non a caso viene definitiva scherzosamente “piazza Kiev”). Addirittura, di tanto in tanto, arriva la parrucchiera che, all'aperto, sistema i capelli delle sue connazionali.
IL FUTURO Piazza Ingrao ha bisogno di interventi importanti. Ma, almeno per il momento, non se ne parla: in questo periodo il Comune sta spendendo 800 mila euro destinati alla manutenzione delle piazze. Terminati i lavori in piazza Giovanni, si interverrà in piazza San Cosimo. È già stato stanziato un altro milione di euro ma anche questo denaro ha una destinazione ben precisa: in particolare, sono previsti lavori in piazza del Carmine e nella neonata piazza Seui. Di piazza Ingrao proprio non se ne parla.
IL BLOCCO Il solito problema. «Non abbiamo le risorse per un intervento tanto importante», spiega l'assessora ai Lavori pubblici Luisa Anna Marras. Ma la situazione potrebbe sbloccarsi in un altro modo: i fondi potrebbero arrivare dal finanziamento per la realizzazione del centro intermodale di piazza Matteotti. Quell'intervento prevede anche la riqualificazione degli spazi verdi che si affacciano su via Roma. E, dunque, anche di piazza Ingrao.
Marcello Cocco