Ammessi i ‘piccolini’ delle Politiche, le liste salgono a 16: tutti i nomi definitivi
Dopo l’ammissione dei ‘piccolini’ alle Politiche del 4 marzo, salgono a sedici le liste in corsa. E sono definitive. In Sardegna c’è stata un’unica esclusione: è quella del movimento del Popolo che aveva solo quattro nomi. In coda al pezzo pubblichiamo la photogallery con tutti i candidati.
L’ammissione dei partiti al voto apre ufficialmente la campagna elettorale e sarà la prima (forse anche l’unica) con il Rosatellum bis, la legge elettorale che ha diviso l’Isola in collegi nove uninominali e tre plurinominali. Nei primi le coalizioni sono avvantaggiate perché presentano un candidato unico per l’intero schieramento, facendo convergere sul prescelto i voti di tutti i partiti alleati; nelle circoscrizioni plurinominali, invece, ogni forza politica corre da sola. In questo caso l’attribuzione dei seggi avviene attraverso il sistema proporzionale (il cosiddetto metodo D’Hondt).
A proposito di coalizioni, hanno scelto questa strategia sia il Pd che Forza Italia. Il Partito democratico guida un gruppo da quattro formato da Civica popolare, +Europa-Cd e Insieme (è la composizione del centrosinistra a queste elezioni). Stesso numero di alleati per gli azzurri che si presentano alle urne insieme a Lega-Psd’Az, Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia (è il centrodestra delle Politiche 2018). Stando a quanto previsto dal Rosatellum bis per entrare nella ripartizione dei seggi, entrambi i raggruppamenti devono raggiungere a livello nazionale il 10 per cento e almeno una lista deve superare il tre. Singolarmente, per eleggere almeno un parlamentare ciascun partito della coalizione è obbligato a ottenere un consenso superiore ancora al tre per cento.
Quest’ultima soglia di sbarramento vale pure per i partiti e movimenti che non hanno stretto alleanze. Il tetto minimo di voti si calcola sempre su base nazionale e non regionale. La regola vale dunque per CasaPound, Liberi e uguali, Movimento Cinque Stelle, Partito comunista, Partito del valore umano, Popolo della famiglia, Potere al popolo e Progetto AutodetermiNatzione. Ovvero le altre otto liste che, insieme alle altrettante di centrosinistra e centrodestra, fanno salire e sedici il conto totale di quelle presentate in Sardegna.
Il 6 febbraio, sempre nell’Ufficio elettorale della Corte d’appello di Cagliari che ha concluso oggi l’esame sulla ammissibilità delle candidature, ci sarà il sorteggio per stabilire l’ordine delle liste sulle schede elettorali. Alle 11 verranno estratti i simboli in corsa alla Camera, un’ora più tardi quelli del Senato.
Con le Politiche del 2018 la Sardegna eleggerà venticinque parlamentari, di cui diciassette deputati (uno in meno rispetto all’attuale legislatura) e otto senatori (numero invariato in questo caso). Sei futuri rappresentanti di Montecitorio saranno scelti nelle circoscrizioni uninominali di Cagliari, Sulcis, Oristano, Nuoro-Ogliastra, Sassari e Gallura. Altri sei deputati verranno eletti invece nel collegio plurinominale del Centro-Sud (Cagliari, Sulcis, Medio Campidano e Oristano), mentre cinque saranno ‘pescati’ dal Centro-Nord (Nuoro, Ogliastra, Sassari e Gallura). L’elezione dei senatori passa in tre casi dai collegi uninominali del Sud Sardegna (Cagliari, Sulcis e Medio Campidano), del Centro (Oristano, Nuoro e Ogliastra) e del Nord (Sassari e Gallura). Infine gli ultimi cinque futuri esponenti di Palazzo Madama verranno scelti tra i candidati nel collegio unico regionale.