Via Peretti Nella bufera l'agenzia di sviluppo del Comune. Il presidente: «Tutto è in regola»
Il segretario generale: irregolarità nella gestione finanziaria
Negli ultimi due anni il Comune ha girato all'agenzia circa 900 mila euro per progetti legati allo sviluppo.
Rapinato di fronte al Brotzu da uomini armati: lo denuncia un imprenditore originario di Quartu Sant'Elena. La rapina sarebbe stata messa a segno ieri sera, poco dopo le 20, in via Peretti. Non ci sarebbero testimoni oculari. La somma che, secondo l'imprenditore, sarebbe stata portata via sarebbe ingente, nell'ordine delle decine di migliaia di euro.
Sull'episodio indagano gli uomini della sezione Antirapine della squadra Mobile, coordinati dal dirigente Oreste Barbella. Gli investigatori sono arrivati in via Peretti su segnalazione dei colleghi delle Volanti, cui la centrale operativa del 113 ha girato la richiesta di soccorso dell'imprenditore.
Nell'azienda della vittima, già rapinata in passato, lavora una decina di dipendenti.
Il dossier è di quelli pesanti: 48 pagine piene di accuse, compresi gli allegati. E oggetto, mittenti e destinatari raccontano già tutto: “Agenzia di sviluppo di Cagliari Ask: irregolarità e opacità della gestione economica e finanziaria”. A teorizzare l'esistenza di qualcosa di poco chiaro è il segretario generale del Comune Giovanni Battista Vargiu, che ha ritenuto necessario trasmettere tutti gli atti sull'agenzia alla Procura della Repubblica, alla Corte dei Conti e al ministero dell'Economia. La comunicazione, che riguarda una partita da quasi 900 mila euro già liquidati dall'amministrazione alla stessa Ask, è partita dagli uffici di via Roma lo scorso 19 giugno, al termine di una procedura di verifica avviata almeno due mesi fa.
GLI ATTI Il 22 aprile scorso, infatti, il segretario generale del Comune aveva scritto a sindaco e assessori a proposito delle carenze gestionali e documentali dell'agenzia di sviluppo, segnalando la mancata presentazione dei bilanci degli ultimi due esercizi finanziari. Comunicazione che, il 28 maggio scorso, aveva suscitato la reazione di un assessore (Raffaele Lorrai, Lavori pubblici), che con un atto interno aveva chiesto quali provvedimenti il segretario avesse assunto dopo la sua lettera di segnalazione. Un richiamo al quale ha fatto seguito la presentazione degli esposti alla Procura e alla Corte dei conti: «Atti dovuti per non incorrere nel reato di omessa denuncia, previsto dall'articolo 361 del codice penale».
LE CONTESTAZIONI Nel lungo dossier trasmesso alle autorità giudiziarie e di controllo, il segretario generale elenca anomalie e contestazioni che, se confermate, sarebbero pesantissime: «Il Cda dell'agenzia di sviluppo Ask (presidente Angelo Vargiu, direttore generale Saverio Ferrante) non ha sottoposto gli atti fondamentali inerenti la gestione dell'azienda quali bilancio preventivo e consuntivo, piano di attività e bilancio d'esercizio all'approvazione del Consiglio comunale prima dell'avvio dell'esercizio finanziario e consuntivo». Per quale motivo? Presumibilmente perché i bilanci approvati dal Cda «sono stati adottati, almeno fino al giugno 2008, in mancanza del collegio dei revisori» e perché lo stesso organo direttivo avrebbe stabilito «le misure delle indennità di carica del presidente e dei consiglieri, almeno per l'anno 2007, in difformità e in misura superiore a quanto stabilito dalla Giunta municipale», forse anche perché «sono stati utilizzati per finalità diverse i fondi assegnati nell'ambito del piano per l'occupazione della legge 37». Tra le altre contestazioni, infine, anche quella «di non aver mai messo a disposizione gli atti richiesti dal servizio e dalla segreteria generale».
L'ASK L'agenzia di sviluppo di Cagliari è stata istituita nel febbraio 2003: si tratta di un ente strumentale di cui l'amministrazione si avvale per la gestione di servizi con rilevanza economica e imprenditoriale. È dotata di personalità giuridica, di autonomia tecnica e imprenditoriale, di un proprio patrimonio e statuto. L'agenzia è diventata operativa nel giugno 2007 con la nomina del primo Cda (tre componenti, nominati dal sindaco). L'indennità di carica è stata fissata in 10 mila euro lordi annui, mentre il fondo a disposizione degli amministratori per emolumenti da corrispondere a consiglieri muniti di delega, è stato quantificato in 40 mila euro. Dal settembre 2007 al dicembre 2008 (comunicazione del 19 giugno, da parte del dirigente del servizio Programmazione Gerolamo Solina) il Comune ha stanziato a favore dell'Ask, «per il perseguimento delle finalità istituzionali, 1.079.200 euro, di cui 886.930 già erogati». Spesi in che modo? «In maniera anomala e opaca», secondo quanto sostenuto dalla segreteria generale. Perché nei suoi due primi anni di attività l'azienda speciale non ha realizzato nessuna delle iniziative programmate. Ha fatto il suo esordio sulla scena pubblica tre giorni fa, presentando il progetto “Seed venture capital”, finalizzato alla creazione di posti di lavoro per giovani disoccupati.
L'IPOTESI Segnalato che fin qui l'Ask ha rifiutato di integrare la documentazione in possesso del Comune, adducendo motivi legati alla privacy, Giovanni Battista Vargiu teorizza che «l'attività gestionale posta in essere dal Cda risulta inficiata non solo da una diffusa violazione degli obblighi statutari ma dal perseguimento di finalità estranee a quelle previste dall'amministrazione ai fondi assegnati all'azienda». Contestazioni ci sono anche per quel che riguarda le indennità liquidate agli amministratori («indebitamente percepite per intero nel 2007, a fronte di soli 7 mesi di lavoro e non comunicate per gli anni 2008 e 2009»). Per quel che riguarda l'utilizzo indebito dei fondi assegnati dal Comune all'Ask, pur lamentando l'assenza delle carte relative agli ultimi due esercizi, il segretario ritiene di aver già sufficienti elementi citando solo quelle del 2007: «In quell'anno la dotazione da spendere per le finalità previste dalla legge regionale 37 è stata infatti, illegittimamente, fatta confluire nel fondo di dotazione».
LA REPLICA Il presidente dell'Ask Angelo Vargiu, ex assessore comunale alle Politiche sociali, si dice tranquillo: «Non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione ufficiale, ma registrato solo voci - racconta - nei giorni scorsi ci hanno chiesto una montagna di atti, che abbiamo provveduto a consegnare oggi (ieri ndr. )». Ma si sostiene che a una precedente richiesta l'Ask abbia risposto invocando il diritto alla privacy. «Abbiamo domandato al sindaco, dal quale siamo stati nominati, se fosse opportuno rispondere. Dopo la nuova richiesta abbiamo provveduto a fornire tutte le carte». Poi il contrattacco: «Trovo strano che il segretario prima ci faccia chiedere le carte e poi, prima che queste gli arrivino, mandi gli atti alla Procura. Sorge quasi il sospetto che non sia unicamente mosso dalla volontà di approfondire e capire». Per quel che riguarda il merito, il presidente ribadisce «che tutti i bilanci sono stati regolarmente presentati all'amministrazione, che avrebbe poi dovuto farli arrivare al Consiglio. E non corrisponde neanche al vero che, nel 2007, i dirigenti dell'azienda abbiano incassato per intero l'indennità annuale».
ANTHONY MURONI
27/06/2009