Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Luci accese anche a Cagliari per ricordare Giulio Regeni

Fonte: La Nuova Sardegna
25 gennaio 2018

 

 


di Luciano Onnis


Per iniziativa di Amnesty International manifestazione all'Exmà nel giorno della scomparsa del giovane ricercatore che fu poi torturato e ucciso


 


CAGLIARI. Mille luci in decine di piazze italiane, compresa Cagliari, si accenderanno domani giovedì 25 gennaio alle 19,41 per iniziativa di Amnesty International per ricordare la sparizione di Giulio Regeni, il giovane ricercatore torturato e ucciso due anni fa al Cairo in circostanze e per motivi che le autorità egiziane si ostinano a nascondere, per primi i nomi di chi ha ordinato, eseguito, coperto e ancora copre il sequestro, la tortura e l’omicidio dell’allora ventottenne italiano.

Come Giulio, tanti altri ragazzi egiziani sono vittime di sparizione forzata, tortura e morte. A Cagliari, organizzata dal Gruppo 128 di Amnesty del capoluogo, la commemorazione del 25 gennaio 2016, giorno in cui alle 19,41 Giulio venne visto in vita per l’ultima volta (per poi essere ritrovato morto e orribilmente martoriato il 3 febbraio successivo), si terrà a partire dalle 19 all’ExMà di via San Lucifero.

Tutti possono partecipare all’iniziativa: associazioni, istituzioni, università, scuole, singole persone che vogliono ricordare il tragico evento. “In questo secondo anniversario di lutto e di domande che la famiglia Regeni fa da 24 mesi senza ottenere risposte – ha dichiarato in una nota ufficiale Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia -, è fondamentale non consegnare Giulio alla memoria, rinunciando a chiedere la verità”.

“Noi proseguiamo a coltivare una speranza – ha detto ancora Marchesi-: che quell’insistere giorno dopo giorno a chiedere la verità, quelle iniziative


che quotidianamente si svolgono in tutta Italia e non solo, producano il risultato che attendiamo: l’accertamento delle responsabilità per la sparizione, la tortura e l’uccisione di Giulio. Quella verità la deve fornire il governo egiziano e deve chiederla con forza il governo italiano”.