Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Fracasso e alcol, il lento declino della festa dell'arte

Fonte: L'Unione Sarda
26 maggio 2008

Piazza del Carmine, proteste

Le buone intenzioni non bastano. Soprattutto ai residenti e titolari di esercizi pubblici di piazza del Carmine. Perché la Giornata dell'arte ha creato parecchi disagi.
I primi a storcere in naso per quanto stava succedendo venerdì (un concerto di più band che si sono alternate dalla mattina fino alla sera) sono i commercianti. «È assurdo che chiudano la strada e non ci facciano lavorare per organizzare una festa - racconta una dipendete del negozio di scarpe Epoc - che si è presto trasformata in una fiera dell'alcol. Già dalla mattina era pieno di ragazzi ubriachi sui marciapiedi. E la musica era troppo forte. Si sono lamentati tutti. Alcuni locali hanno dovuto chiudere perché il chiasso era insopportabile».
Niente risse o atti di vandalismo: «Però già dalle 10 alcuni ragazzi ubriachi venivano qui per andare in bagno», racconta una cameriera del bar Punto Cagliari.
Sebbene la manifestazione sia terminata alle 22, fino a oltre le 2 del mattino decine di ragazzi si sono trattenuti in piazza, spaccando bottiglie e infastidendo con schiamazzi il vicinato.
«Quest'anno si è raggiunto l'apice del degrado - spiega un ambulante - ho lavorato per altre Giornate dell'arte ma non avevo mai visto nulla di simile. Noi versavamo la birra in bicchieri di plastica ma moltissimi ragazzi sono andati a comprarsi da bere nei market vicini».
Gli studenti che hanno promosso l'iniziativa si difendono: «Noi ci siamo occupati solo dell'aspetto artistico - spiega Simone Angei, 18 anni, presidente della Consulta provinciale degli studenti - tutte le questioni tecniche dovevano essere coordinate dalla Regione, che per la prima volta quest'anno ha voluto concentrare l'evento in una manifestazione regionale e non provinciale. Sappiamo che ci sono stati problemi. Motivo per cui abbiamo ultimato alle 22 invece che mezzanotte. Ma non è andata male. E se c'era tanta gente ubriaca non ci possiamo fare niente. Non è colpa nostra».
Doveva essere la Giornata dell'arte, ma la creatività presentata era quasi del tutto assente. Niente quadri, sculture, rappresentazioni teatrali, danza. «Rimedieremo con un'altra manifestazione a settembre», assicura Angei. Ma per gli ex rappresentanti della Consulta non ci sono scuse. «Anni fa era diverso - ricorda Simone Spiga, presidente nel 1998-99 -, prima era una manifestazione in cui l'arte veniva promossa a 360 gradi. Oggi non ha più senso. Dovrebbero bloccare i fondi».
STEFANO CORTIS

25/05/2008