By Paolo Rapeanu 19 gennaio 2018
Il sindaco ricorda i soldi investiti per dotare tutte le scuole anche di una cucina e rivela: “Visito spesso gli istituti. Tanti alunni, a mensa, chiedono patatine con ketchup e maionese e non, invece, un passato di verdure. La loro salute è a rischio”.
Moti bambini che frequentano questa o quella scuola di Cagliari? “Non conoscevano il sapore del minestrone o del passato di verdure e chiedono patatine con ketchup e maionese, o la pizza”. Questo perché, alcune famiglie, “per semplificarsi la vita preferiscono comprare un pacco di patatine in busta e non preparano qualcosa da mangiare”. Cioè, un qualunque piatto, magari ricco di verdure o di frutta. Certo, colpa anche della crisi, ma Zedda afferma che “in altri casi c’è una difficoltà culturale nel comprendere che anche l’obesità infantile, un domani, sarà un problema non slegato dai costi sociali. Al Brotzu stanno continuamente dietro a queste situazioni”.
Un attacco totale contro la “dieta spazzatura”, insomma. Il Comune è già intervenuto: nelle mense scolastiche i pasti prevedono piatti sani, oltre a verdura e frutta. Zedda, intervenendo durante l’evento “Cosa succede in città”, al Lazzaretto, confida di visitare spesso “le scuole della città. C’è una percentuale importante di persone che sottovaluta le problematiche fisiche. Bisogna aggredire certi problemi”, sostiene il primo cittadino, “prima dell’intervento dei servizi sociali. Negli ultimi quattro anni abbiamo destinato 4,5 milioni alle scuole, dando i soldi direttamente ai dirigenti scolastici, che hanno deciso di spenderli a seconda delle diverse esigenze di ogni istituto”.