Di Paolo Rapeanu 9 gennaio 2018
Il taglio del nastro pochi mesi fa, con la promessa – in un futuro non meglio definito – di dotare anche il monumento-terrazza della città di occhi elettronici. Ma, nell’attesa della fine dei lavori della scalinata, i vandali sono diventati nuovamente “padroni” del bastione di Saint Remy. Sono una decina le panchine già distrutte: dove prima c’erano le lastre di marmo, adesso è il trionfo dei buchi. Qualcuno ha pensato bene di salirci sopra per scattare delle fotografie, ma potrebbe trattarsi anche di “puro” vandalismo.
E ricompaiono, per l’ennesima volta, anche i pasticci-scritte con spray e maxi pennarelli. Con i parapetti in plexiglass che diventano delle “tele artistiche dell’inciviltà”, tra ghirigori e parole buttate lì a casaccio, spesso senza neanche un senso. C’è addirittura chi ha scritto una dedica d’amore, con tanto di cuore stilizzato e data, su una delle panchine superstiti. Di sicuro non si tratta dell’amore verso i beni pubblici e storici della città. E torna prepotentemente a galla il tema delle telecamere di sicurezza: più di una volta dall’amministrazione guidata dal sindaco Massimo Zedda sono arrivati inviti all’insegna del “senso civico”: ma gli incivili, questo invito, non l’hanno purtroppo messo in pratica. A fine lavori, la promessa del Comune è quella di installare qualche occhio elettronico. Cioè non prima dell’inizio dell’estate 2018. Ma i primi danni, purtroppo, sono già sotto gli occhi tutti.