«Un'attività molto intensa, in misura superiore alle precedenti consiliature ma con costi inferiori rispetto al passato». Il presidente del Consiglio comunale Guido Portoghese sintetizza così il 2017 dell'Assemblea di palazzo Bacaredda e illustra i numeri dell'anno. Meno sedute rispetto al 2010, ultimo anno della Giunta Floris, ma più produttive: sono state 60 nel 2017, 62 nel 2015 (l'anno precedente le ultime elezioni) e 81 nel 2010.
PACE IN AULA Rispetto al recente passato è diminuita la scontrosità fra le parti politiche e il risultato è un record di atti approvati all'unanimità: 113 nel 2017, 53 nel 2015 e solo 34 nel 2010. «Un risultato lodevole, in controtendenza rispetto allo scenario nazionale dove ci sono più spaccature che convergenze - spiega Portoghese - in larga parte è merito delle attività nelle commissioni consiliari, quel lavoro propedeutico permette di fare sintesi e arrivare a un risultato condiviso in Aula». Per il bilancio di fine anno, il presidente del Consiglio è stato affiancato dal capogruppo Pd Fabrizio Rodin, da quello dei Progressisti sardi Matteo Massa, dalla presidente della commissione Politiche sociali Rita Polo. Al loro fianco c'erano anche l'assessora all'Urbanistica Francesca Ghirra e l'assessore alle Politiche sociali Ferdinando Secchi.
Assenti invece i capigruppo d'opposizione ma anche gli altri di maggioranza («Petrucci è fuori città e Monia Matta non l'ho sentita», precisa Portoghese). Cyberbullismo, Partecipate, studenti fuori sede, doppia preferenza di genere, fine-vita, Sardegna Arena e le piazze Garibaldi e San Michele sono stati i temi principali affrontati nel sesto anno con Massimo Zedda sindaco.
M. Z.