Esposto ecologista rivolto alle autorità dei Beni archeologici dopo le nuove scoperte 



CAGLIARI. La scoperta di un centinaio di tombe puniche nell’area della necropoli di Tuvixeddu, alcune fuori dal perimetro del parco, ha messo in allarme le associazioni ambientaliste: il Gruppo di Intervento giuridico e gli Amici della Terra chiedono alle autorità dei Beni culturali accertamenti immediati, per stabilire se sia vero quanto si sospetta da anni: l’area cimiteriale non è circoscritta sulla base dei confini indicati nel vincolo storico-culturale del 1991, ma forse si estende fino alle superfici private, quelle in cui Coimpresa dovrebbe costruire centinaia di abitazioni private. A confermarlo - secondo una nota firmata da Stefano Deliperi - è il rapporto elaborato dalla Guardia Forestale e consegnato al sostituto procuratore Daniele Caria, che ha aperto un’inchiesta per abuso d’ufficio contro due dirigenti comunali, ha sequestrato il cantiere dell’impresa ‘Falpo srl’ e ha disposto l’acquisizione di atti e documenti all’ufficio regionale tutela paesaggio, alla Sovrintendenza archeologica e in Comune. Per il consigliere regionale Chicco Porcu (Pd) «il ritrovamento da parte del Corpo Forestale di decine di tombe puniche a Tuvixeddu oltre i limiti attuali del progetto del parco fa definitivamente giustizia della posizione della Regione che ha sempre puntato ad ampliare l’area di tutela».