A bordo del pullman hostess e regali, fuori le solite auto parcheggiate in doppia fila
La navetta per gli acquisti natalizi spopola a San Benedetto
«No, davvero il servizio finisce il 24 dicembre?». Giorgio Corona, pensionato di ottant'anni portati con grande disinvoltura, ha appena scoperto l'esistenza della linea NN (l'acronimo di Navetta Natale). «Me l'ha appena detto mia moglie e, visto che devo andare al mercato di San Benedetto, ne ho approfittato subito: abito in viale Sant'Ignazio. Per arrivarci devo fare una passeggiata per raggiungere la fermata dell'1. E, poi, una volta sceso, devo camminare ancora. Adesso, invece, ci arrivo direttamente».
LA PARTENZA Alle 11 in punto la navetta parte dal capolinea di piazza Yenne: a bordo, insieme all'autista Stefano, c'è la hostess Ramona (le regole del Ctm impongono l'anonimato). Non una hostess qualunque: abbigliata da “babba Natale”, offre anche regalini ai passeggeri. «I bambini sono felicissimi quando do loro i palloncini», racconta. Per gli adulti, invece, penne, matite, burro cacao e le palle per l'albero di Natale. Nel bus sale Maria Rosaria Dello Iacono, accompagnata dal figlio: per la frequenza “rischia” di avere tutte le decorazioni griffate Ctm. «Prendo spesso la navetta. Per me che abito nella zona di piazza Repubblica è comoda. E poi fa un bel percorso: sono salita anche solo per fare un giro panoramico».
IL VIAGGIO In piazza Yenne salgono tre, quattro persone. Si chiama “Navetta Natale”, è stata pensata per favorire lo shopping natalizio. Ma si sta rivelando una linea utile agli anziani. Poche buste con regali natalizi, la maggior parte dei passeggeri sale a mani vuote. Si riempiranno di buste solo al ritorno dal mercato di San Benedetto. Parte la corsa che è anche un viaggio nelle (brutte) abitudini degli automobilisti cagliaritani. «Comunque», dice il conducente, «visto che il mezzo è piccolo, non ho trovato particolari problemi».
LE STRADE Superare le auto in doppia fila nel Largo è facile. E in via Roma si viaggia senza ostacoli. Ma, si sa, le strade a rischio sono altre. Alle 11.10 il bus entra contromano in via XX settembre. E si deve fermare per consentire all'1 di dribblare un'auto ferma davanti a un cassonetto. Se il buongiorno si vede dal mattino, è facile ipotizzare che via Sonnino, paradiso dei doppiafilisti , sia una giungla di lamiera. Invece, è libera. Automobilisti diventati, all'improvviso, corretti? La risposta arriva all'incrocio con via Alghero: due moto della Polizia municipale, con i lampeggianti accesi, sono un bel deterrente alle infrazioni.
IL MERCATO In compenso in via Paoli, dove sale una donna con alcuni pacchetti, regna il caos: doppie file, parcheggi all'uscita degli incroci, nelle piste ciclabili, qualunque spazio sembra buono. Ma, visto che viaggia sulla preferenziale, il bus non ha problemi. Alle 11.20 arriva nel girone infernale di via Cocco Ortu: in strada c'è anche un vigile; il tempo di far allontanare un'auto in doppia fila e subito ne arriva un'altra. Sale Rita Carta, appena uscita dal mercato dopo aver acquistato pesce. «Ma questa gente», sospira dopo aver strisciato l'abbonamento, «pensa di entrare direttamente al mercato in auto?». Servono dieci minuti per doppiare San Benedetto. E il ritorno diventa un percorso a ostacoli: lo slalom è d'obbligo in via Alghero e, andati via i vigili, anche in via Sonnino. L'ultimo ostacolo prima di tornare in via Roma e nel Largo. «Ma su questa linea», dice la hostess Ramona, «accadono cose incredibili: qualche giorno fa è salito un gruppo di disabili che, appena sistemati, hanno cominciato a intonare canti natalizi». E poi si incontra tanta gente. «All'inizio non tutti conoscevano la linea ma, ultimamente, ci è capitato di viaggiare con 50, 60 persone a corsa».
Marcello Cocco